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Borgogna, Fondazione di successo
Pubblicato il 06/05/2016
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Nella sede di Fiumicino della Fondazione Italiana Sommelier è iniziato il Seminario sulla Borgogna che, in tre tempi, condurrà i partecipanti alla scoperta dei Domaine della regione vinicola considerata il mito per tutti i wine lovers. La guida in questo affascinante viaggio è il carismatico Paolo Lauciani, comunicatore del vino, con la sua grande professionalità e maestria è riuscito già dal primo incontro a trasmettere a tutti  la passione per questa terra, parlando anche della sua storia e della geologia dei terreni.

In questo primo incontro è stata fatta tappa nella Côte de Nuits: attraverso sei diverse declinazioni di Pinot Noir Lauciani è riuscito a far percepire i profumi, i colori e le sensazioni che si respirano passeggiando tra i vigneti borgognoni. Partendo idealmente da Marsannay con i suoi vini minerali per poi proseguire con quelli invernali di Fixin, la terrosità di quelli di Gevrey-Chambertin, proseguendo con la delicatezza dei vini di Morey-Saint-Denis, l’eleganza e la seduzione di Chambolle-Musigny, per terminare con l’ampiezza e la speziatura di Vosne-Romanée e la potenza di Nuits-Saint-Georges.

La Côte de Nuits ha suoli più antichi (Giurassico medio 175 milioni di anni fa) della Côte de Beaune (Giurassico oltre 150 milioni di anni fa), costituiti da rendzine, suoli bruni calcarei ai quali si mescolano ghiaie, limo e argille rosse.

Il Pinot Noir che nasce a Vosne-Romanée è aristocratico, possiede una classe assoluta; è caratterizzato da raffinata complessità aromatica, buona concentrazione, gusto pieno, persistenza infinita. Quello che conferisce tale unicità al Pinot Noir in questo piccolo angolo del mondo è un terreno di formazione argillo/calcarea, basato su un substrato roccioso del giurassico medio, culla ideale per questo vitigno.

Nel piccolissimo villaggio di Vosne-Romanée, che conta appena 460 abitanti, si trovano numerose storiche famiglie proprietarie di Domaine i cui nomi fanno battere il cuore degli appassionati del Pinot Noir del mondo intero.

Tra i grandi nomi storici del comune viticolo più famoso del mondo spicca il Domaine Georges Noe?llat che ha vissuto il passaggio di leadership da Madame Marie Therese Noe?llat, donna di grande charme, al nipote Maxime Cherluin, che da qualche vendemmia guida il domaine. L’azienda possiede numerose parcelle nei climats più vocati e famosi dei comuni di Vosne-Romanée e Flagey-Echezeaux.

Il Vosne-Romanée Village proviene principalmente dal climat “Champs Perdrix”, ritenuto il migliore tra gli appezzamenti comunali, sotto il premier cru “Aux Reignots”, su terreni drenanti e poco profondi che donano vini elegantissimi.


Vosne-Romanée 2013 -  Domaine Georges Noe?llat

Vino molto sensuale, dotato di un ampio caleidoscopio di spezie che ricordano l’oriente, con note di curcuma, cumino, mirra e un profluvio di legni aromatici, legno di rosa, corteccia, liquirizia, tè nero e incenso. Chiude con un accenno minerale.

Il sorso è avvolgente, dotato di una fisicità importante e di incredibili sapidità e succosità, con ritorni minerali perfettamente coerenti con quelli percepiti al naso. Il tannino è esemplare: setoso come il cachemire, ci accarezza delicatamente. La persistenza infinita ci riaccompagna a casa, in attesa di proseguire il nostro viaggio venerdì 6 maggio, tra i vigneti della Côte de Beaune.

 

 

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