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Nunc est BIBENDA
Pubblicato il 29/04/2016
Fotografia

Esattamente un mese fa, il ventidue di marzo, ricevevo – e come me chissà quanti altri abbonati e non – un messaggio di posta elettronica che riportava in oggetto: “Il nuovo numero di BIBENDA è on-line”.

Si tratta di una data che dovremo ricordarci, perché segna la consumazione di una scelta che si può definire epocale per la Fondazione di cui siamo parte. Già da qualche tempo era chiaro che le cose stessero andando in questa direzione: già la famosa Guida era passata dalla carta allo schermo. Ma si poteva credere (magari sperare?) che la mitica rivista avrebbe continuato ad essere stampata nel suo abito lucido che rimandava un profumo ed un bagliore tutti particolari; certo, rimangono i bei caratteri graziati e le meravigliose fotografie – che anzi fan tanto miglior figura senza la mediazione della stampa –, ma a me resta la sensazione che si sia rinunciato a qualcosa di bello, ad un piccolo lusso che ci piaceva. O non è forse bella la serie di costine nere affiancate con la scritta “BIBENDA” in bianco (da sfogliare con un calice nell’altra mano, da riprendere al volo per mostrare un’immagine a qualcuno, da conservare in libreria con soddisfatta precisione)? E bello era anche poter conservare le singole Guide, che negli anni avvenire poteva aver senso riconsultare in cerca di informazioni su una bottiglia della propria cantina o pur solo per memoria storica.

Ma, al di là delle sterili recriminazioni d’un bibliofilo povero, s’è trattato – dicevo – di una scelta. Scelta che temo di non poter liquidare, come stavo facendo, come un semplice abdicare al calore della carta stampata per cedere alla fugace e gelida apparente durevolezza della memoria dei Server.

è chiaro, infatti, che dietro questa scelta c’è altro. (Forse anche la volontà di ridurre i costi: e questo sarebbe comunque già lodevole per ogni Azienda, tanto piú per una che fa didattica e Cultura in questo periodo in questo Paese.) Dietro questa scelta c’è intanto la volontà di raggiungere piú persone: e come non lodare un simile intento?

E poi s’è visto con la Guida – oltre ad un notevole aumento di pagine, e dunque di argomenti trattati, che sarebbe stato impossibile nella versione cartacea – un vero e proprio cambiamento di forma: ora è possibile vagare per la Guida come lungo i corridoj dell’ideale Biblioteca-labirinto dei semiologi, dove ogni parola è una via d’accesso a nuove ricerche ed a nuove biforcazioni. Perché ora è possibile effettuare la ricerca dei vini per Regione o per produttore o per tipologia o per vitigno e forse ancora in qualche altra maniera; per non parlare dei ristoranti e delle grappe e degli olî e delle birre.

Ecco: forse, per consolare appieno noi nostalgici e convincerci che on-line è davvero meglio, bisognerebbe inventare qualcosa del genere anche per la rivista. Bisognerebbe trovare un modo per renderla percorribile in piú direzioni, sfruttando appieno le impareggiabili facoltà dell’Ipertesto.

Felicitazioni, ad ogni modo, all’Editore ed alla Fondazione ed a tutti gli amici di BIBENDA, per la coerenza e la portata della grande scelta infine datata 22.III.2016!

 

 

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