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Incontro con Lorella Cuccarini
Pubblicato il 15/05/2015
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Chi non sa chi è stata per anni la più amata dagli italiani? Quando le viene ricordato, ancora oggi, arrossisce all’affermazione. È passata da ballerina di punta a presentatrice televisiva, affiancando, spesso, nomi altisonanti. Si è esibita sul temuto palco dell’Ariston sia come concorrente che come presentatrice, per anni signora della domenica ed attrice in alcune fiction. “Sono stata una ragazza fortunata - dice - poiché sono riuscita a trasformare la mia passione in un lavoro”. Segue i quattro figli con dovizia, ricordando che sono nati liberi, per cui necessitano solo di strumenti e non di costrizioni. Spumeggiante, con un perlage fine e persistente come Il Rosé Metodo Classico Bellenda 2006.

Se guarda la tv oggi, quale personaggio Le ricorda Lei alle prime armi?
Nessuno. La tv ha subito un’evoluzione durante il corso degli anni. Non esistono più i ruoli che io ricoprivo. Sussiste molta più concorrenza: numerosi canali, web e pay tv.

Chi si può considerare un vero e proprio ballerino?
Colui il quale non smette mai di studiare,  di crescere, di imparare , di carpire ogni piccolo segreto da chi ha più esperienza di lui. Questo vale per tutti i settori, non bisogna mai sentirsi arrivati, ma sempre alle prime armi, altrimenti è la fine e non si arriva da nessuna parte.

Lei da diversi anni è il volto ufficiale di “Trena ore per la vita”, di cosa si tratta?
È un’ associazione nata 21 anni fa che si occupa di tematiche diverse infatti nel tempo ha affiancato altre associazioni con l’obiettivo di tenere intatto il nucleo familiare in momenti di difficoltà, come ad esempio affiancare i parenti dei malati di oncologia pediatrica. Garantisce residenze gratuite ai genitori , ristruttura reparti in situazioni disagiate, garantisce progetti di assistenza di riabilitazione, con l’obiettivo di far sentire il bambino a casa anche quando non lo è.

Cosa intende per solidarietà?
Un modo per tenere gli occhi aperti, guardarsi intorno, rimboccarsi le maniche per non lamentarsi col dire che c’è qualcuno che non fa.  Siamo noi i protagonisti della nostra vita, siamo noi che dobbiamo attuare il cambiamento, altrimenti chi lo fa?

Che rapporto ha con il cibo?
Sono una buona forchetta ma con moderazione. Lo vivo come una sana trasgressione , con un forte senso della misura.

E con il vino?
Mio marito è diventato sommelier presso l’Hilton Rome Cavalieri diplomandosi nel quarantasettesimo corso. E’ lui che ha approfondito l’argomento, non io. Ha seguito gli studi in modo serio e scrupoloso, tornava a casa entusiasta del gruppo docenti e sempre con delle buone bottiglie. Inizialmente le assaggiavo con lui, ci esercitavamo insieme. Poi ho dovuto smettere per questioni di linea. L’intenditore è lui, io lo seguo.

Abbinamento cibo vino che più Le piace.
Spaghetti allo scoglio con un calice di Falanghina dei Feudi di San Gregorio.

Una citazione sul vino.
Il vino aggiunge un sorriso all’amicizia ed una scintilla all’Amore (Edmondo de Amicis).

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