Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Michele La Ginestra tra vino e teatro
Pubblicato il 06/03/2015
Fotografia

Abbiamo incontrato Michele La Ginestra presso il Teatro7 di cui è direttore artistico da diverso tempo. Acrobata tra teatro, tv e fornelli. Gli piace viaggiare, ma l’aspetto più importante è il ritorno a casa. Lo allieta l’essere riconosciuto per strada e considerato “uno di famiglia”. È consapevole delle necessità altrui e crede che ognuno di noi abbia qualcosa in più da donare ad un altro. Prepara un’amatriciana da leccarsi i baffi. Tutti lo identificano come L’uomo della pasta grazie ad un noto spot televisivo che gli ha regalato tanta celebrità. Giudice spiritoso di Cuochi e fiamme, ha ispirato perfino un piatto: Pasta alla Michele, presente in alcuni ristoranti della Capitale, il sughetto è fantastico: tonno fresco appena scottato, succo e scorza di limone, aglio, olio e prezzemolo. Aspetto molto particolare è che cucini in base al vino e non, come invece più usuale, beva in base al piatto. Equilibrato ed intenso come un Brunello di Montalcino 2007 di Argiano.

Cosa rappresenta il vino per Michele La Ginestra?
La verità, tutto ciò che fuoriesce da noi e che, in genere, cerchiamo di trattenere. Libera mente e cuore.

Qual è il connubio tra cibo, vino e teatro?
La soddisfazione. Appagano tutti e tre, ciascuno a suo modo e sono elementi che riportano al ricordo. Ho interpretato uno spettacolo dal titolo "Il vino è sempre vino", omaggio a Roma e ai poeti romaneschi. All’entrata gli spettatori erano accolti con un calice di vino, spillato dinanzi ai loro occhi, la gente si dimostrava allegra e soddisfatta. Aleggiava lo spirito di Trilussa. Il vino ha sempre ispirato. Io stesso da studente universitarione sorseggiavo qualche goccia per andare avanti nell’apprendimento dello studio.

Il Suo piatto forte con un vino a Lei caro
Fagioli in scatola solo con un pizzico di peperoncino. Taglio il pomodoro a pezzettini che cuoce a lungo, concludo con un rametto di rosmarino. Abbinerei il vino di un mio grande amico il Rosso di Mongiovino, le bottiglie sono destinate solo a pochi eletti.

Quale senso deve essere colpito dal nettare di Bacco?
L’olfatto. Lo deve trovare equilibrato ed appagante.

Abbinamento tra vino e un piatto assaggiato a "Cuochi e fiamme"
Pasta, lenticchie e spigole col Valpolicella Classico Superiore Ripasso Saustò

Una citazione sul vino
La prima quartina tratta da Er vino di Giuseppe Gioacchino Belli:

Er vino è ssempre vino, Lutucarda:
indovevòitrovàppiùmmejjo cosa?
Ma gguardacquìssiccheccolore!, guarda!
nun pare un'ambra? senza un fir de posa!

© RIPRODUZIONE RISERVATA