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Il destino è nel nome
Pubblicato il 19/02/2016
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Nomen (est) omen, dicevano i latini: erano certi che il destino delle cose fosse celato nel loro nome.  “Le Braci”, di Severino Garofano Cantine e Vigneti (già Azienda Monaci), riprende il titolo di un famoso romanzo di Sàndon Marai - in originale, “A gyertyák csonkig égnek”, che vuol dire “bruciare le candele fino in fondo”-, in cui i sentimenti vengono portati sempre più in profondità, fino a raggiungerne “il nervo scoperto” dove si celano  verità e segreti.  

“Le Braci” è  la narrazione “di una passione che il tempo può solo attutire senza riuscire ad estinguere...”;  la passione di un uomo e di un enologo per la terra salentina e per un vitigno, il Negroamaro, di cui ha fatto la storia, segnando il riscatto della viticoltura pugliese e non solo, spingendo la sua ricerca sempre più a fondo, fino a scoprire le verità e i segreti di questo antichissimo vitigno.  Sono sconosciute le origini del Negroamaro, e  anche la sua etimologia è alquanto controversa. Forse è stato portato dai Greci nella “terra viticulosa” di pliniana memoria intorno all’VIII secolo a.C. (ma né in terra greca né in Illiria ne sono state rinvenute tracce certe).  Sull’etimologia esistono due ipotesi: la radice del nome potrebbe essere latino-greca, “niger + mavros” (rafforzativo), “nero - nero”,  cioè “nerissimo”; o indigena, “niuru maro” o “nicra amaro” alludendo al colore delle bucce e a quel caratteristico elemento amaricante del finale di bocca. Presente nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite come “Negroamaro o Nero Amaro”, conta ben 13 cloni omologati.

Severino Garofano, uomo riservato, caparbio, rigoroso,  ha legato la propria vita al sogno “della magia di un grande vino”; allo studio, alla ricerca e alla valorizzazione dei vitigni meno conosciuti, e ne ha seguito le tracce, come orme sulla terra rossa del Salento. Tutto all’inizio sembra difficile, una situazione intricata, quasi irrisolvibile... scoprire ciò che cova sotto “le braci” del Negroamaro, Vino austero e spesso indecifrabile, indomabile, imprevedibile. Ma Severino Garofano ne trova la chiave e ne risolve l’enigma. Lo alleva a Copertino, rilevando nel 1995 un’antica struttura produttiva nel Basso Salento, in quella lingua di Puglia che si stende fra due mari, Adriatico e Jonio, su tessiture di terre rosse e calcaree (che ne controllano l’esuberanza produttiva), in un clima caldo-arido, rinfrescato dalle brezze marine che creano una benefica ventilazione e determinano buone escursioni termiche fra il giorno e la notte.  Proprio qui, nella terra salentina, “ grido sordo del sole nella luce affricana”, come scriveva Ungaretti,  il Negroamaro si svela in tutta la sua eleganza e austerità: potente e ricco negli aromi fruttati e scuri di macchia mediterranea, caldo,  dai tannini morbidi e sostenuti da una lunga vena fresco-sapida che rimarca, senza dubbio alcuno, il carattere identitario di questa terra.  Ma l’uomo e l’enologo guardano sempre avanti, oltre, stringendo un legame fra presente e futuro che segna una svolta e determina cambiamenti. Severino affida alle nuove generazioni la guida dell’Azienda.  Oggi sono i figli Renata e Stefano che la conducono con competenza, spirito d’innovazione, e continue sperimentazioni.

La verticale delle 6 annate dal 2000 al 2007 (con l’eccezione delle annate 2005 e 2002, in cui “Le Braci” non è stato prodotto) ha svelato l’autorevolezza di un vino che si impone allo scorrere del tempo con il vigore e la forza vitale  di un fuoriclasse, che non nasconde la propria età ma se ne fa vanto e orgoglio.  Profumi intensi e finissimi di composta di frutta rossa, accenti speziati e soffi minerali su un incanto di note che parlano di sottobosco, ginepro, mirto e china. La gustativa è potente, piena, avvolgente,  vigorosa nella  freschezza e nell’eleganza decisa dei tannini  levigati e serici. Lunghi e compositi i ricordi del finale in cui la chiusura amaricante  e inchiostrata rappresenta il carattere unico ed esclusivo di un grande Negroamaro. “Esistono profumi che hanno l’espansione propria alle infinite cose  e cantano dei sensi e dell’anima i lunghi rapimenti.” (C. Baudelaire, Correspondance).

 

Severino Garofano
Località Tenuta Monaci
73043 Copertino LE
Tel. 0832 947512
vini@aziendamonaci.com
www.aziendamonaci.com

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