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L’aquila della High Eden
Pubblicato il 29/06/2012
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Sembra più un titolo da rivista scientifica o da documentario naturalistico, ma in realtà vi sto parlando di un’azienda vinicola che non ha solo un’importante storia alle spalle, ma una posizione dalla quale si possono ammirare le bellezze di una terra dal fascino misterioso e dal panorama profondo che incanta e ispira. Se solo questa terra avesse avuto più filosofi e scrittori, che avvocati e ciarlatani, chissà, forse in questi luoghi remoti avrebbe avuto inizio un movimento culturale e ispiratore legato al concetto di “bere e cultura”. Dove osano le aquile, osarono anche coloro che sono diventati simbolo della cultura del vino in questo Paese e troppo spesso dimenticati. Coloro che ci hanno lasciato i sapori del frutto di una vita di ricerche oggi vivono nei ricordi di chi continua a promuovere e a raccontare come nacque un’azienda e cosa sia diventata oggi. Un incontro con l’enologo Con Moshos, winemaker dell’azienda Mountadam, proprio nel cuore dell’alta Eden Valley, chiamata High Eden. Il primo impatto è quello panoramico, ma anche quel sapore di pace, di serenità, dove flora e fauna non sono più immagini allegoriche ma incantono per dimensioni e bellezza. La varietà che primeggia in questi luoghi è lo Chardonnay, uva dalla fama importante, difficile da far capire come concetto e sicuramente affascinante come nessun’altra varietà in tutta l’Australia. Qui non ci sono gli Dei del mondo greco e latino capaci di ispirare allevatori e contadini, ma semplicemente un ambiente perfetto. Si parla di vino ovviamente ma si parla anche di uomini come David Wynn fondatore dell’azienda che oggi porta il nome del figlio Adam, ubicata a circa 600 metri di altezza, dove il clima è freddo e il terreno sabbioso, roccioso, poco fertile ma con un’ottima esposizione. David Wynn era un uomo d’affari che viaggiava tra Sydney e Melbourne, ma poi iniziò quasi per gioco a dedicarsi alla viticoltura. Fu lui il creatore del cask wine, ma fu anche lui a fondatore l’azienda Wynn’s Coonawarra, che negli anni ‘60 e ‘70 trasformò significativamente un’intera regione vinicola, portandola all’apice del successo che ancora oggi vanta nella produzione di Caberent Sauvignon più famosa d’Australia. Fu David Wynn a portare piante di Chardonnay nella High Eden, nella vigna che oggi si eleva più di qualunque altra in Sud Australia, e fu proprio lui a diffondere il concetto di Chardonnay e cold climate in Australia. Nel 1984 Adam il figlio di David, portò avanti l’azienda come enologo, e grazie ai grandi traguardi raggiunti e alle importanti onorificenze da parte di critici e giudici di concorsi, la Mountadam Vineyard fu venduta al colosso LVMH nel 2002. Tuttavia, aziende così, dal grande significato territoriale non possono essere messe da parte o perdute in un grande catalogo, vanno curate, rispettate, tramandate. Nel 2006 David Brown acquistò l’azienda, un allevatore e ragioniere Sud Australiano che in poco tempo espanse le vigne e aumentò la produzione con varietà rosse come Cabernet Sauvignon, Merlot, Shiraz e Pinot Noir per la produzione di uno spumante metodo classico. Con l’aiuto dell’esperto enologo Con Moshos, proveniente dalla grande scuola di Petaluma, collaboratore e amico di Brian Cross, padre dell’enologia di Adelaide Hills, l’azienda Mountadam, produce vini dal significativo valore territoriale e dal fascino irresistibile, dalla freschezza che rimarca la caratteristica di quest’area dove solo le aquile rimangono, guardiani del tempo. Interessanti anche Riesling e Pinot Grigio, due vini che segnano uno stile diverso, ma estremamente piacevole e profumato. La serie Barossa, prodotti con uve Cabernet Sauvignon e Shiraz, trasmettono un’idea di rosso dal palato fresco e di facile beva. La serie più preziosa comprende lo Chardonnay Estate, dal quale si nota il concetto di territorialità, l’uso di legno nuovo e usato, di palato delicato e complesso, e il più sofisticato Chardonnay Marble Hill, blend di uve provenienti dalle vigne più vecchie (oltre i 40 anni), e maturazione del vino in legno nuovo francese. Una firma che elogia le abilità dell’enologo ma sopratutto essenza di esperienza e tipicità. I rossi The Patriarch e The Red, sono sinonimi di Rossi della Eden Valley, dal gusto fresco e mentolato, dai sapori intensi, giovani e di grande struttura. Altro fiore all’occhiello della produzione rimane poi il buonissimo e sorprendente blend di Shiraz e Viogner che da queste parti si può facilmente identificare come pura rarità.

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