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L’altro Abruzzo
Pubblicato il 22/06/2012
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Entusiasmo, chiarezza di idee, capacità imprenditoriale: anche questi sono fattori determinanti per la buona riuscita di un progetto enoico. Soprattutto quando tale progetto vuol essere concretizzato in una terra che è stata spesso messa in discussione e ampiamente sottovalutata nella sua intensa potenzialità espressiva. Proprio questa terra è divenuta la scelta di vita di un intelligente e appassionato imprenditore veronese, Leonardo Pizzolo, e di una giovane e capacissima enologa piemontese, Luciana Biondo, capaci di leggere e interpretare nel modo migliore possibile le affascinanti modulazioni di un territorio spettacolare. I vini di Valle Reale nascono lungo le montagne e le valli, ancora oggi solitarie, distese tra il Parco Nazionale del Gran Sasso e quello della Maiella, zone che non a caso Leonardo e il suo giovane e dinamico staff chiamano “l’altro Abruzzo”. Un Abruzzo di montagna e di bassa produttività, di fascino selvaggio e di natura incontaminata. Ma anche un Abruzzo che si sta rivelando matrice di vini profondi e caratteriali, eleganti e longevi.

Le forti escursioni termiche giorno-notte ed estate-inverno, il calore estivo che agevola lo sviluppo della vite, i freddi venti autunnali che sottraggono umidità all’uva durante la maturazione sono alla base di una ricchezza olfattiva inusuale e sontuosa. Dal Castello di Capestrano, a 450 metri slm, si possono ammirare i 6 ettari di Trebbiano impiantati da Valle Reale nel 2002, su un terreno sassoso e con alto contenuto di calcare, che conferisce al vino una mineralità spiccata ed esaltata dalla vinificazione con lieviti indigeni.

Il Trebbiano d’Abruzzo Vigna di Capestrano 2008 appare oggi in forma davvero smagliante. Profuma intensamente di roccia e pietra focaia, di frutta tropicale e fiori gialli, di erbe aromatiche e agrumi maturi. Il sorso è saporito e fragrante, la tenuta degli acidi sensazionale, l’integrità gustativa perfetta. Gustoso e dinamico, si distende in una progressione lunga e appagante, siglata da splendidi ritorni retrolfattivi. Praticamente perfetto se abbinato a un risotto ai funghi porcini o a un fumante piatto di baccalà alla vicentina.

L’attesa del futuro, delle mirabolanti espressioni di cui sarà capace un vigneto più maturo, è certamente motivo di grande curiosità. Intanto vince il presente, quello di una terra magnifica e di un vitigno che solo con superficialità o con scarso aggiornamento si può definire banale. È l’ennesima vittoria del terroir: un magma da plasmare, gli strumenti giusti per lavorarlo, gli uomini che l’hanno saputo fare. E davvero bene.

Valle Reale
Località San Calisto
65026 Popoli (PE)
Tel. 085 9871039
www.vallereale.it
info@vallereale.it

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