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Gli alberi non crollano
Pubblicato il 01/06/2012
Fotografia

In Italia la natura è tristemente equa e democratica: distribuisce morte e devastazioni a sud come a nord, con una costante e impressionante alternanza sinusoidale. I cataclismi sempre più frequenti assomigliano ognuno a una sorta di finanziaria che la natura vara regolarmente quale sanzione rispetto alle violenze che abbiamo operato al territorio, ingrati rispetto al dono ricevuto di poter vivere nella penisola più bella del mondo. Questa volta è toccato alla gente dell’Emilia, popolo operoso, forte e allegro, che anche nell’immediatezza della tragedia non si piange addosso ma continua a lavorare impavido senza pensare alla pericolosità che un tetto danneggiato possa crollargli sulla testa. Crollano case e capannoni, ma non crolla la gente dell’Emilia. Non crolla come non crollano gli alberi. Gli alberi sono la sola cosa che non si piega ai sussulti tellurici, perché sono fusi con la terra nella quale vegetano, la rispettano: da essa hanno nutrimento e a essa lo restituiscono dopo averlo elaborato. Con la terra hanno creato un connubio indissolubile.

Osservando l’orgoglio semplice degli Emiliani, in questi giorni di dolore, ho riscontrato una similitudine nel loro amore per il territorio con il comportamento degli alberi verso la terra. Gente che non chiede nulla se non la possibilità di tornare immediatamente a lavorare, per poter continuare a valorizzare con il lavoro e  l’operosità il territorio che ama e con il quale si sente un tutt’uno. Gli alberi più significativi dell’Emilia sono le piante di Lambrusco, un’uva che mi sento di rivalutare e rispettare oggi più che mai. Un vino che talvolta colpevolmente snobbiamo, ma che può essere un testimone significativo della schiettezza del popolo emiliano e un veicolo efficace di sostegno. Proviamo a comprare e a stappare Lambrusco, nei prossimi giorni, può valere più di tanti sms di raccolta fondi. Io ne ho aperto uno tra i tanti, Lambrusco Scuro di Lini 910. Buonissimo, forte, sincero, tipico e seducente.

Un bicchiere di Lambrusco, oggi, non è solo un bicchiere di vino. È il riflesso del carattere di un popolo operoso come pochi, che si risolleverà più presto di quanto possiamo immaginare. Rendere il Lambrusco protagonista delle nostre tavole, in questi e nei prossimi giorni, è il piccolo grande aiuto che noi, gente del vino, possiamo dare  agli amici dell’Emilia.

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