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Piacere e rigore
L’anima de la Maison Ployez – Jacquemart.
Pubblicato il 30/01/2018
Piacere e rigorePloyez – Jacquemart, Maison familiare creata da Marcel Ployez e da sua moglie Yvonne Jacquemart nel 1930, caratterizzata da un grande rigore nell’elaborazione dei vini, è rappresentata oggi dalla terza generazione, Laurence, nipote del fondatore e Chef de cave, che ha preso le redini della maison nel 1988, perpetuando i valori fondanti, quali la tradizione, l’esigenza ed il radicamento nel territorio della champagne.
La maison possiede due ettari di Pinot Noir a Ludes, Villedommage, Villaggi Premier Cru e a Mailly Champagne, Grand Cru, e un ettaro di Chardonnay a Vertus nella Cote de Blancs, comprando l’85% delle uve da conferitori con i quali hanno rapporti da più di 20 anni, e producono circa 100.000 bottiglie.
La cura apportata al lavoro della vigna e la ricerca della qualità, può arrivare alla vendemmia in verde se necessario per migliorare il tenore della raccolta.
Gerard Ployez e la figlia Laurence prestano molta attenzione alla vinificazione, dove ogni vitigno viene vinificato per villaggio e parcella, con débourbage di tutti i mosti prima della fermentazione, molti travasi per assicurare una buona ossigenazione e una filtrazione leggera per i vini vinificati in acciaio ma nessuna x i vini che vanno in legno, soltanto le spremiture della prima pressatura costituiscono le cuvée, e la premiere taille viene venduta. Tutti questi sono esempi che testimoniano l’attenzione prestata da Laurence Ployez durante ogni fase della vinificazione, fino a una presa di mousse tradizionale molto lenta nelle cantine fredde e profonde a 25metri che danno vini dalle bollicine molto fini. Nessun assemblaggio, ad eccezione della cuvée di prestigio Liesse d’Harbonville, viene definito in anticipo, ogni annata può essere diversa.
Le bottiglie passano parecchio tempo del loro invecchiamento “sur pointe” a testa in giù per limitare il contatto con i lieviti prima del dégorgement; questo metodo permette di far invecchiare il vino mantenendo una bella acidità. I vini di riserva sono conservati in botti grandi. La freschezza e l’equilibrio sono il comune denominatore dei vini della gamma, tutti assemblati unicamente da uve provenienti da villaggi Premiers e Grands Crus, dosati Extra Brut, puliti al palato, fruttati e persistenti in bocca, senza trascurare l’equilibrio fra alcool e acidità.
 
 
Liesse d’Harbonville
La cuvée Liesse d’Harbonville, creata in tributo alla nonna Yvonne, rappresenta il gioiello della produzione della Maison, prodotta solo in annate eccezionali, vinificata per preservare il carattere e l’anima del millesimo con le uve migliori della vendemmia dell’annata.
Il processo di vinificazione avviene in barrique di secondo e terzo passaggio da 225 litri e non si effettua la fermentazione malolattica.
L’assemblaggio è sempre 70% di Chardonnay che proviene dai villaggi di Bisseuil, Cuis e Cramant, e il 30% di pinot noir da Ludes e Mailly champagne, viene effettuato il soutirage, ma nessuna filtrazione nè collage, la messa in bottiglia avviene dopo circa 6 mesi dalla raccolta, e la permanenza in fûts crea una grande ricchezza e una bella struttura e complessità nel vino. L’affinamento avviene per  circa tre anni «sur lattes» e il resto del tempo «sur pointe». L’acidità naturale di questo assemblaggio, malgrado un élevage di minimo 10 anni nelle cantine va a mettere in evidenza la quintessenza dell’annata e conservare un’ottima freschezza.
La Maison considera lo champagne un grande vino e persegue una politica di alta qualità, per questo motivo dopo la sboccatura il dosaggio è sempre molto basso (3/4 gr/lt), in modo da preservare la struttura intatta e lasciare esprimere il vino.
 
Piacere e rigoreLiesse d’Harbonville 1999                      
70% Chardonnay, 30% Pinot Noir, con un dosaggio di 3.2 g/l.
La 1999 sviluppa una gamma aromatica fuori dal comune, vino complesso, teso, e ricco. Naso di grande complessità con ancora una bella freschezza e una mineralità salina, poi viene fuori il sottobosco, humus, la frutta secca con le nocciole e le mandorle tostate, legata a profumi di boulangerie, con una leggera nota burrosa briochée, e infine un floreale di ciclamino, e delle note speziate che danno finezza.
La bocca è piena, tesa, dal gusto sapido e salino in contrasto con la dolcezza del naso, combinazione di mineralità e note fruttate, su un finale minerale dalla profonda e coinvolgente persistenza agrumata.
 
Piacere e rigore
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Piacere e rigore
Piacere e rigore
Piacere e rigore
Piacere e rigore
Domaine Ployez-Jacquemart
8 Rue Aston
51500 Ludes
www.ployez-jacquemart.fr
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