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L’emozione dei vigneron
Luci, colori, sorrisi nella grande serata dei Cinque Grappoli con occhio emozionale su alcuni vigneron.
Pubblicato il 04/01/2018
L’emozione dei vigneron
L’atmosfera respirata nel corso della serata per la presentazione della ventesima edizione della guida Bibenda è stata soprattutto di gioia condivisa da tutti: sommelier, produttori di vino, di olio e di grappe, enologi, agenti, fotografi e anche cuochi, camerieri e tutti i collaboratori della Redazione.
Una serata che porta in sé ogni anno un risultato sempre più entusiasmante. Un’esperienza unica, un momento importante del nostro vivere il vino, storie che s’intrecciano, dialogano, si confrontano e si abbracciano, storie di piccoli e grandi produttori, di icone, di imprenditori e di piccoli vigneron. Tantissimi i produttori presenti, alcuni avevano negli occhi una luce di commozione che faceva “sentire” la loro felicità, la gioia di essere vigneron anche in territori complicati.
I vigneron sono creatori e artigiani carichi di passioni che li spingono ai confini del loro mestiere, stringere loro la mano e incrociarne gli sguardi significa conoscerli, comprenderli ed emozionarsi nel loro stesso modo.
I vini firmati dai piccoli vigneron non partecipano alla lotta tra i marchi dei grandi gruppi, ogni nuovo millesimo fornisce sempre, nel rispetto del proprio stile, la prova inconfutabile di una differenza dettata dagli umori dell’annata che rende la cifra stilistica ancor più preziosa.
 
L’emozione dei vigneron / Gianni DogliaGianni Doglia è al suo primo appuntamento con i Cinque Grappoli; tutto riccioli e sorrisi, occhi lucidi e vivaci e la gioia nel cuore, ha ribadito di essere felice come un bambino sulle giostre. Discende da una famiglia di vignaioli veri e cura personalmente, come enologo e come agronomo, i pochi ettari a Castagnole delle Lanze dove coltiva Barbera e Moscato. Proprio il Moscato d’Asti Casa di Bianca, versione cru in tiratura limitata, gli sta regalando grandi soddisfazioni. Il nome è della signora che un tempo abitava il piccolo “ciabot” all’interno della vigna da cui arriva questo vino davvero squisito, del quale Gianni Doglia ha cercato di valorizzare più l’anima che il corpo, rivestendolo di armonia ed eleganza.
 
L’emozione dei vigneron / Elisa Semino de La ColomberaElisa Semino de La Colombera, al suo secondo incontro con i Cinque Grappoli, si è immersa nello spirito festoso di tutta la serata. Dietro i suoi modi dolci e pacati si cela una donna che non si ferma mai, in continuo movimento, dedita al lavoro in vigna e in cantina e anche alla promozione del suo vino in numerose manifestazioni. Al suo fianco, il papà Piercarlo e il fratello Lorenzo, una famiglia di veri vigneron nel bellissimo borgo di Vho a Tortona. Terra del Timorasso che qui si esprime in tutta la sua peculiarità. Il Montino è un cru che non teme lo scorrere del tempo, grazie a quella vena minerale che lo enfatizza.
 
L’emozione dei vigneron / Roberto FerrandoRoberto Ferrando è vigneron di confine, cordiale, dai modi affabili e gran lavoratore. Nel descrivere il proprio vino e il suo paese Carema, appena 800 anime, era evidente tutta la sua sensibilità e l’attaccamento al suo territorio, Ivrea, vicino la Val d’Aosta. Erbaluce in differenti tipologie e Carema, un Nebbiolo tra i più affascinanti del Piemonte, ma anche il più difficile per via dei vigneti abbarbicati alla roccia su terrazzamenti di forte pendenza. Questo vino di montagna, proposto in due versioni, Etichetta Bianca ed Etichetta Nera, stavolta è salito sul podio con la seconda, grazie ad una performance di grande raffinatezza, con importante presenza minerale ed un carattere superbo.


Ecco la felicità.
 
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