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Anche la Francia ha un cuore dolce
Porto, Madeira, Marsala, Sherry non sono gli unici, nel mondo dolce ci sono anche altri protagonisti.
Pubblicato il 31/10/2017
Quando si parla di vini liquorosi Porto, Madeira, Marsala e Sherry invadono predominanti la scena; esiste però un mondo dolce e fortificato che si trova nel sud della Francia: I Vini Dolci Naturali.
Anche la Francia ha un cuore dolceBeaumes – de – Venise è un piccolo comune situato nel distretto del Rodano del sud; le vigne che lo circondano crescono ai piedi della catena montuosa Dentelles de Montmirail, alte sufficientemente per proteggerle dal Maestrale.
Qui il Muscat Blanc a Petit Grains, vitigno aromatico che si caratterizza per la spiccata acidità e per i delicati aromi primari, grazie al clima mite, riesce ad accumulare facilmente gli zuccheri.
Nel periodo della vendemmia i grappoli sono raccolti a mano, pressati e poi messi in tini di acciaio per la vinificazione.
Quando il mosto raggiunge un volume alcolico compreso tra il 5 e il 10 %, la fermentazione viene arrestata con l’addizione di alcol neutro al 96%, per maturare poi in acciaio sui lieviti per un periodo che varia dai 6 mesi ad un anno.
Per conservare il suo distinto naso floreale, con sentori che richiamano anche il tropicale, in cantina si evita il più possibile una maturazione ossidativa: se ne conserva così anche l’acidità e il carattere leggero del vino.
Da giovane la freschezza e i fiori citati precedentemente prevalgono sopra ogni cosa; con l’invecchiamento il tutto si infittisce e diventa più maturo: sentori di albicocca, uvetta e miele pervadono l’olfatto, per trasformarsi poi al palato nuovamente in un contrasto acido/dolce.   
I Beaumes – de – Venise devono contenere almeno 100 grammi di zucchero per litro ed avere un volume di 15% di alcol.
 
 
Anche la Francia ha un cuore dolceL’azienda Famille Perrin, fondata nel 1997 ma che vede le sue origini in tempi ancora più antichi, possiede importanti realtà produttive districate in più note denominazioni, tutte situate nella parte a sud del Rodano tra cui Châteauneuf-du-Pape e Gigondas.

Il loro Muscat de Beaumes de Venise 2014 è perfettamente didattico; quanto descritto sopra si rispecchia nel bicchiere, tanto in età giovanile come con qualche anno sulle spalle, il tutto condito da un tocco di sapidità che chiude il quadro: da provare col Foie gras.
 
A rappresentanza dei rossi c’è invece Banylus, prodotto nell’omonimo paesino situato nel Roussillon.
La Grenache Noir, vitigno utilizzato in prevalenza, cresce ad alberello sui ripidi pendii che si affacciano verso il mediterraneo; i terrazzamenti sono il mezzo utile per facilitarne la coltivazione. Un clima caldo consente anche qui di accumulare facilmente gli zuccheri.
È prodotto in due stili, uno ossidativo conosciuto col solo nome di Banylus; e l’altro riduttivo: il Banylus Rimage.
Il Banylus è famoso per il suo colore Tawny, precursore di un naso vigoroso, dai pronunciati sentori frutta matura, fichi, caffè e tostaura. Il palato è dolce e mediamente alcolico, di pieno corpo e struttura.
Lo stile è ossidativo, poiché sosta o in botti non completamente colme o nelle Bonbonnes, delle bottiglie capienti a forma tonda. Queste ultime potrebbero essere volutamente esposte al sole, per apportare un sentore di frutta cotta o confettura, simile a quello del Madeira.
 
Di recente produzione è invece il Banylus Rimage, versione più moderna che evita il contatto tra vino e ossigeno durante la maturazione grazie all’uso di tini di acciaio.
Il colore è rubino scuro, compatto; il naso sviluppa sentori di frutta rossa e nera, per finire su timbri di cioccolato.
 
Banyuls Rimage – Léon Parcé 2014 di Domaine de la Rectoir è Grenache Noir al 90% con l’aggiunta di Carignan per il restante 10%; l’operazione di mutage (fortificazione) avviene dopo 4 giorni, mentre il mosto è ancora a contatto con le bucce; la maturazione prosegue poi per altre tre settimane. Un passaggio in botti non nuove completa la sosta.
Il colore è rosso scuro, il naso possente manifesta frutta rossa matura, spezie dolci. Il palato è coerente e trasporta il degustatore attraverso sensazioni calde, zuccherine che chiudono su un fresco finale: ideale col cioccolato.
 
 
Anche la Francia ha un cuore dolce
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