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Insieme e Asylon, quando un vino diviene veramente grande
Pubblicato il 27/01/2012
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Giappone, ore 14 e 46 dell’11 marzo 2011, terremoto di magnitudo 9, uno dei più violenti mai registrati, Fukushima, lo tsunami, più di 20.000 vittime, bilancio che potrebbe non essere ancora definitivo. Mentre nella nostre case arrivavano le prime immagini di devastazione e di morte, presso l’azienda friulana Venica & Venica ci si stava rallegrando della raggiunta maturità del Merlot 2001 e si stava valutando di metterlo sul mercato per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Ma il destino di questo raro Merlot era già segnato da una causa più nobile. È nato così il progetto “Insieme sulla Strada del cuore”, azione di solidarietà per aiutare il Giappone, già presentato al Vinitaly 2011, che ruota intorno allo speciale Merlot della vigna del famoso Perilla, ribattezzato “Insieme” e prodotto in 5.000 bottiglie. Un’operazione di solidarietà che dovrebbe alimentare un fondo di beneficenza che sarà devoluto ai ragazzi orfani nella speranza di offrire loro viaggi studio in Italia.

Ciò che rende grande un vino...

Altro vino, altra storia. Tra le persone che chiedono di entrare nel nostro Paese vi sono anche rifugiati politici. Il progetto “Asylon” della Caritas di Todi, basato su un omonimo vino bianco prodotto dall’Istituto Agrario di Todi, Grechetto di Todi Doc, si propone di attivare percorsi professionali formativi per queste persone. L’iniziativa si avvale del patrocinio dell'UNHCR (l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati), del sostegno di Caritas Umbria e di LIBERA (“associazioni, nomi e numeri contro le mafie”).

L’agricoltura è uno dei settori in cui molti rifugiati hanno già un ruolo, senza però ricevere né un’adeguata retribuzione né un riconoscimento. La formazione permette loro di fare un salto di qualità, restituendo dignità al lavoro nei campi e alla condizione stessa di rifugiato. I rifugiati politici... persone che fuggono da conflitti e persecuzioni e non hanno quindi la possibilità di rimenere nei loro paesi (spesso neanche quella di tornarci), che spesso vivono ai margini della società e senza i presupposti minimi su cui poter impostare una nuova vita.

“In queste condizioni il diritto d’asilo si svuota di significato..., si tratta di un progetto di democrazia, perchè la democrazia si basa su due elementi, la giustizia e la dignità umana” (Don Luigi Ciotti).

Due vini, così differenti tra loro ma così simili, uniti da un medesimo nobile obiettivo, perciò entrambi eccellenti. Brindiamo con essi alla salute e al futuro di tanti sfortunati, fieri e sconosciuti fratelli!

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