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Manzoni… chapeau!
Pubblicato il 29/04/2016
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Sono da sempre poco avvezzo a scrivere su un produttore o di un suo vino: mi viene da pensare, inevitabilmente, che anche chi legge potrebbe preferire questo a quello, per cui poi dovrei scrivere su tanti di loro e su molti dei loro vini. Quando, però, si ha a che fare con piccoli produttori che hanno gettato il cuore, senza quasi nessuna certezza, oltre l’ostacolo, e hanno deciso che quella sarà la loro vita, a prescindere da meri calcoli economici, beh, questa cosa mi riempie il cuore e aumenta la considerazione nei confronti dell’uomo. Immaginate cosa succede se, poi, la scommessa è di quelle quasi impossibili, perché basata su un vitigno da sempre bistrattato: non posso fare a meno di spendere doverosamente almeno dieci minuti per parlarne.

Nei miei primi dieci anni da sommelier, vuoi perché la qualità dei vini era davvero pessima durante il corso ais, vuoi perché poi cercavo gratificazioni e conforto nei vini più osannati dalla nostra Guida, ho sempre considerato l’Incrocio Manzoni Bianco come vino da collocare tra quelli di cui non se ne sente la mancanza, forse proprio perché le esperienze di degustazioni non mi avevano per nulla convinto. Invece, grazie ad un amico, mi imbatto in un piccolo produttore (solo 4 ettari, 16.000 bottiglie prodotte), Alessandro Fanti, a Pressano, piccolo paese a nord di Lavis, arroccato su un piccolo colle soleggiato e scolpito dai venti della Val d’Adige: qui il terreno è molto ben esposto e soleggiato, composto da uno strato di terra rossa argillosa mista a breccia calcarea, la cui superficie è interrotta qua e là da affioramenti di roccia arenaria gialla. In particolare, nel vigneto Vigo Meano, posto a 600 metri s.l.m., su di un costone staccatosi durante qualche evoluzione geologica a ridosso di montagne molto più elevate, insistono circa 7000 ceppi su poco più di mezzo ettaro, piantumato solo con Incrocio Manzoni Bianco, con bassa resa.

La prima volta che assaggiai questo vino chiesi subito al produttore perché non provava con del Riesling, che in quella zona sarebbe stato straordinario.  Lui mi rispose così: “è un vigneto che ha messo giù mio padre ancora negli anni Cinquanta e rispetto le sue scelte. Se all’epoca aveva deciso così, avrà avuto i suoi motivi”. Da allora, ogni anno faccio recuperare dal mio amico un cartone di quel vino, impegnandomi a non aprire più di una bottiglia all’anno per ogni annata.

Ieri sera ho aperto il 2010. Spettacolare da subito il suo quadro olfattivo, il Riesling si era impossessato della bottiglia, lasciando al Pinot Bianco solo alcune connotazioni di contorno: minerale al punto da poter essere confuso, alla cieca, con un vino della Mosella, idrocarburi e note marcatamente saline sono la dominante del quadro olfattivo, via via poi rincorso da sensazioni agrumate che spaziano tra il cedro ed il lime, seguito poi da ritorni di pera Kaiser, erba Luigia, mela Golden ancora verde, nuance vegetali ora e di agrumi canditi poi.

In bocca l’ingresso è intenso, sapidissimo, importante e ben presente la vena acida, ben compensata da un’elegante e avvolgente morbidezza che accompagna il vino verso una chiusura leggermente amarognola, ma ancora lunghissima.

Qui, forse, capisco fino in fondo che cosa volesse davvero il Prof. Manzoni quando ha pensato a questo Incrocio all’inizio del secolo scorso: il Pinot Bianco fa la sua parte, donando eleganza e quel giusto tocco di “aromaticità” ad un padre davvero ingombrante come il Riesling.

Connubio ed equilibrio perfetto, che riesce a dare solo dopo molti anni di maturità della vigna e mani sapienti che lasciano il frutto intatto.

Unico neo: ho solo un'altra bottiglia del 2010, per cui dovrò riconsiderare o gli intervalli di apertura dei cartoni delle annate seguenti o prenderne due.

È un vino che comincia ad impressionare ora e che aumenterà ancora nel corso dei prossimi cinque anni: chapeau, Prof. Manzoni e signor Fanti, rispettivamente ideatore e fedele realizzatore del pensiero del primo.

Vignaiolo Fanti
Piazza della Croce 3
38015 Pressano-Lavis  TN
Tel. 0461 240809
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