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Naturalmente
Pubblicato il 22/04/2016
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È il momento dei bilanci per la 13' edizione, appena conclusa, di VinNatur - Salone Internazionale dei vini naturali - che si è svolta a Villa Favorita, a Sarego (Vi) dal 9 all'11 aprile 2016; e i numeri sono davvero sorprendenti: un trend di crescita inarrestabile che ha totalizzato quest'anno 4600 visitatori con un incremento del 20% rispetto allo scorso anno. 

Un successo crescente per questa manifestazione nata dalla visione di Angiolino Maule - produttore di vini a Gambellara (Vi) -  che ha fondato nel 2006 questa associazione per riunire vignaioli da tutto il mondo con lo scopo comune di difendere l'integrità del proprio territorio, rispettandone la storia, la cultura e l'arte che sono state tramandate nel tempo, ispirati da una profonda etica ambientale.

Ogni vino, per essere accettato a VinNatur, deve essere valutato da una commissione di assaggio che constata la presenza dei caratteri di tipicità e territorialità e l’assenza di manipolazioni; qualora la valutazione dia esito positivo, i vini vengono sottoposti ad analisi residuali di pesticidi e fitofarmaci e di presenza di anidride solforosa totale.

Protocolli di produzione che prevedono il minor numero possibile di interventi in vigna e in cantina, l'assenza di additivi chimici e di manipolazioni da parte dell'uomo; procedure rischiose per i vignaioli poiché per riuscire a produrre vini di qualità con interventi minimi o pressoché assenti, occorre un'ampia consapevolezza e conoscenza sia in vigneto che in cantina.

Essere soci VinNatur - spiega Angiolino Maule, fondatore e Presidente – significa impegnarsi in vigna e in cantina, ma anche essere trasparenti, per rendere concreto il rispetto e la lealtà di ogni viticoltore verso la terra, verso se stesso e verso chi sceglie quel vino. Ed è un percorso intrapreso da sempre più produttori; solo nel 2015 abbiamo ricevuto oltre 50 richieste di ammissione da vignaioli da tutta Europa. Ne abbiamo accettate 30”.

Oltre 150 i vignaioli arrivati a Villa Favorita dall'Italia e dai Paesi europei quali Francia, Spagna, Austria e Slovenia, a disposizione degli appassionati per dialogare e per condividere una nuova idea di vino che si sta fortemente radicando e sta diventando sempre più protagonista.

E la presenza alla manifestazione di giornalisti e buyer provenienti dai paesi scandinavi, da Belgio, Danimarca, Usa, Giappone, Germania ma anche Canada e Australia a cui si sono aggiunti quest'anno anche Polonia e Repubblica Ceca, conferma che l'interesse per queste tipologie di vino sta diventando davvero internazionale. 

Un'esperienza da non perdere per sommelier e winelovers appassionati. Perché si tratta di vini fuori dagli schemi, che implicano la messa in discussione di canoni e parametri delle vinificazioni tradizionali. Il risultato, ad onor del vero, non sempre è dei migliori. Se dalla perfezione che certi produttori riescono a raggiungere si può godere di un vino originale, unico ed emozionante, capita anche che, dietro alla bandiera del naturale, si ritrovino un po' tutti i difetti del vino: dalle puzze da residui tartarici in vasca, alle riduzioni da feccia troppo sedimentata, ad ossidazioni fatte passare per macerazioni sulle bucce o addirittura aperture di acido acetico che ne impediscono una degustazione dignitosa.

Una qualità comunque che va nettamente aumentando di anno in anno, auspicio per un futuro del vino all'insegna della naturalità e dell'originalità del vitigno esaltate per un ottimo bicchiere di vino. 

 

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