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Il Taste di Firenze
Pubblicato il 18/03/2016
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Al Taste di Firenze (12 -14 marzo alla Stazione Leopolda) vado ogni anno perché le star della cucina sono i produttori che ti fanno assaggiare le eccellenze italiane così come sono, senza l’intermediazione di una ricetta perfetta fatta dal vip chef. Mi piace conoscere le piccole aziende familiari  italiane entusiaste di raccontarsi e far assaggiare il risultato del duro lavoro. Organizzo il mio self-gourmet tour alla Leopolda iniziando con  i carciofini acqua e sale e pomodorini semi dry della varietà autoctona Prunil prodotti dall’azienda biologica Paglione, in Daunia, la regione più settentrionale della Puglia. Ci abbino la loro Doc “Cacc’ e MMitte”, che non provo a tradurre perché il proprietario Nicola me lo ha spiegato in dialetto pugliese e ho capito solo che era buono, un uvaggio di Nero di Troia, Montepulciano e Bombino Bianco. Sole e uva in bocca!


Per rinfrescarmi ho agguantato un vasetto di yogurt offerto da Giovanni, proprietario di Cascina Fontanacervo vicino Torino, un vero “invasato” del latte e dei suoi prodotti. <<Qual è il prodotto che assolutamente devo assaggiare?>> mi risponde offrendomi yogurt probiotico e formaggio fatto con caglio vegetale, estratto dai fiori del cardo.


“Tanto oggi va così!”, penso io, per cui mi lascio catturare da Massimo, il proprietario casearo di un’azienda familiare di 20 persone, La Poiana, con le grotte naturali dove nasce LUI: il Castelmagno D.O.P., di montagna, stagionato e di alpeggio.Resto sbalordita quando assaggio il Gobbo alle pere, un formaggio di pecora dove nell’impasto c’è la purea di pere Madernassa. Prendo un pezzettino di questo gioiello del gusto e ci spalmo la Gelatina di Centerba dello stand accanto, azienda Oleum di Villamagna (CH).

Il mio tour prosegue con le nocciole dei contadini Marco e Giorgio della Terra di Nocciole, i quali mi fanno vedere le analisi di laboratorio:<<Guarda: zero presenza di aflatossina! Una muffa cancerogena presente in molta frutta secca. Questo perché noi essicchiamo solo al sole>>. Un morso alla colomba freschissima e un biscotto amarena e cannella Loison, come anticipo pasquale. Incontro e scatto un selfie con Agostino Poletto, vice direttore generale di Pitti Immagine che ha creato Taste. <<la caratteristica principale del salone è l’aspetto umano, il valore del racconto di un prodotto da parte di chi lo ha fatto nascere. Chi meglio dei produttori stessi può comunicarlo?>>. 340 aziende che offrono al pubblico la loro materia prima, così com’è!


 

 

 

 

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