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Amarone 2012: annata a 4 stelle
Pubblicato il 12/02/2016
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Puntuale come l’arrivo del freddo, anche quest'anno nelle sale della Gran Guardia, nel cuore di Verona, si è svolta Anteprima Amarone, presentazione ufficiale della nuova annata del vino di punta della Valpolicella. Un appuntamento interessante per capire le potenzialità della produzione del 2012, che presto o tardi ci ritroveremo nel bicchiere.

Un vino dalle caratteristiche uniche l'Amarone, per la selezione manuale delle uve che poi verranno lasciate per almeno tre-quattro mesi ad appassire, per il microclima mite, che subisce l'influenza del vicino Lago di Garda, e per i vitigni autoctoni Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara che in Valpolicella hanno trovato il proprio eccellente habitat.
Una denominazione - ha commentato in sede di convegno il Presidente del Consorzio Valpolicella Christian Marchesini - con una forte ed antica vocazione agricola testimoniata già in epoca romana da Cassiodoro ma anche dalle numerose Ville Venete, ancora presenti nel territorio, fatte costruire dalla nobiltà veneziana, ai tempi della Serenissima Repubblica; vere e proprie dimore agricole per la coltivazione dei propri possedimenti.

Ma come è stata l'annata 2012?

Una primavera abbastanza umida, aprile e maggio molto piovosi, con tanto sviluppo fogliare. Un'estate torrida e caldissima: a giugno un'ondata di forte calore coincisa con la fase della allegagione - dove, invece dei 21° - 28° ideali si erano toccate punte di 32° - ha compromesso lo sviluppo della vite, dando grappoli spargoli con acini più piccoli; ed ancora un'altra ondata di calore interrotta a fine luglio dalle piogge e poi ripresa in agosto, con temperature che hanno superato addirittura i livelli del 2003, ha ritardato il regolare sviluppo del frutto.

Le temperature si sono poi stabilizzate a fine agosto e a settembre, rientrando nella norma e creando un clima ottimale per la maturazione delle uve, giunte all’appassimento sane e con un buon grado zuccherino.

Ma l'annata 2012 deve considerarsi un'annata fondamentale - ha spiegato Diego Tomasi del CRAVIT (Centro Ricerca per la Viticoltura di Conegliano Veneto) -  che ha segnato un vero e proprio cambio climatico. Da qui in poi, l'andamento stagionale è stato sempre diverso ed imprevedibile, come la piovosità del 2014 o il grande secco del 2015. Quando già alle 10 del mattino la temperatura è molto alta, la pianta arresta la fotosintesi e la fase di maturazione rallenta. Un problema questo che si presume caratterizzerà le prossime annate; da qui la necessità di usare corrette forme di impianto, magari riscoprendo le vecchie pergole, capaci di proteggere il grappolo dalle forti radiazioni solari.
Tutto si giocherà a settembre: le ultime settimane della maturazione diventeranno la chiave di volta e si dovrà arrivare in autunno con uve sane e perfette.

Un'anteprima fatta soprattutto di campioni di botte, con previsione di commercializzazione molto più avanti nel tempo, quando il giusto equilibrio sarà raggiunto, ma capace di anticipare un vino molto più fruttato che floreale, la cui giusta maturazione fenolica ha dato vini dal tannino morbido ed elegante, con acidità che, una volta domate dal tempo, saranno bene in equilibrio con la morbidezza di un vino corposo e pieno. Sarà un’annata a 4 stelle.

 

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