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Polenta, la cantina
Pubblicato il 18/09/2015
Fotografia

Sulla spiaggia di Portonovo, dopo la pioggia caduta al mattino, il sole inizia a fare capolino, e il vento muove le nuvole lentamente inventando silenziose e morbide coreografie. Il mare regala mille sfumature di celeste e verde, così, alzando lo sguardo a poco a poco, si viene rapiti dalle sequenze cromatiche, che trasportano la fantasia fino alla orizzontale linea di confine del mondo, in cui il mare ed il cielo si sfiorano delicatamente. Dopo aver trascorso il primo pomeriggio a godere del privilegio di questo scenario, ci rechiamo da Giancarlo Polenta, proprietario dell’omonima azienda agricola, situata due o trecento metri più in alto. Immersa nel parco del Conero, l’azienda è stata fondata nei primi anni Duemila, e comprende anche un agriturismo in cui è possibile abbinare alle ottime preparazioni i vini prodotti in loco.

La vigna, visibile dalla cantina come un piccolo fazzoletto verde, è di circa tre ettari, divisi tra Bruni 54 (vitigno ottenuto dall’incrocio di verdicchio e sauvignon dal professor Bruni nel 1936) e Montepulciano, allevati rispettivamente a Guyot e a cordone speronato. L’esposizione è nord est, caratteristica che, come spiega Giancarlo, “garantisce buone escursioni termiche ed esposizione al flusso d’aria proveniente dal mare”. La densità di impianto, su un terreno prevalentemente calcareo, sia per l’Incrocio Bruni che per il Montepulciano, è di circa 5.000 ceppi per ettaro. La produzione è inferiore alle 12000 bottiglie l’anno, divise tra le varie etichette che vengono prodotte con l’aiuto dell’enologo Giancarlo Soverchia. La piccola cantina è dotata di contenitori di acciaio termoregolati, dove sia i vini bianchi che i rossi vengono lasciati fermentare a temperature controllate per un periodo tra i 15 e i 20 giorni con lieviti selezionati. La concezione moderna dell’azienda e delle tecniche adottate, le ridotte dimensioni degli spazi e dei volumi prodotti, ed il clima familiare che si respira, contribuiscono alla formazione di un mix che rende l’ambiente suggestivo, fatto di elementi apparentemente contrastanti ma che, come una preparazione agrodolce, si bilanciano e si integrano per un risultato davvero interessante. La degustazione si trasforma in una sorta di aperitivo nel giardino, in cui Giancarlo, affabile e davvero alla mano, assaggia tutti i vini che propone, insieme a degli sfiziosi antipasti di accompagnamento.

Il primo vino è Eto’s 2013, realizzato interamente con Incrocio Bruni e che, dopo la vinificazione, matura per 10 mesi in acciaio. Il colore è oro verde, brillante ed elegante. Il naso si presenta abbastanza complesso, di note erbacee e fruttate di nespola e susina. Una nota minerale fa da sottofondo e la nota salmastra arricchisce il bagaglio aromatico. Al gusto l’attacco è prevalentemente sapido, seguito da una interessante morbidezza che rende il complesso abbastanza equilibrato. La percezione pseudocalorica è contenuta, nonostante il valore di alcol riportato in etichetta del 14%. Abbastanza persistente il finale, coerente con l’esame olfattivo. Passiamo poi alla degustazione di Allos 2012. Ricavato dalla stessa vigna dell’Eto’s, questo vino matura per 12 mesi in barrique. All’esame visivo si presenta di un piacevole color oro brillante. L’olfatto si propone con un bouquet complesso di note floreali e fruttate, in cui si alternano camomilla, frutti gialli con ricordi di pesca, e note dolci vagamente vanigliate e di frutta secca. In bocca risulta equilibrato, con una nota sapida ben bilanciata da una morbidezza rotonda. Anche in questo caso il contenuto di alcol, presente in modo importante, risulta ben integrato nella struttura. Il finale è persistente su note minerali. Realizzato con Montepulciano al 100%, il Vespuccio 2013 costituisce il prodotto base della gamma dei rossi. Affinato per circa 6 mesi in acciaio, si presenta di un colore rosso rubino non compatto, con una discreta trasparenza. Il naso offre sentori di visciola, prugna e mora, su uno sfondo di note salmastre. L’attacco gustativo è sapido e fresco, ma la morbidezza rende il sorso equilibrato e ben bilanciato. La sensazione pseudocalorica è percettibile, mentre il tannino, benché discreto, conferisce delle sensazioni vagamente amarognole, su un finale dominato da sapidità e note fruttate. Il Rosso Conero Accipicchia 2007 è invece il frutto di una sosta 12 mesi in barrique. Nel calice offre un colore rosso rubino intenso, compatto, abbastanza consistente. L’olfattiva ci regala note fruttate di visciola, amarena e frutti scuri, mescolati a sensazioni floreali di viola ed erbacee di macchia mediterranea. Compaiono in seconda battuta delle note balsamiche e di tabacco che rendono il bouquet complesso e davvero interessante. L’attacco gustativo è sempre su note sapide, come per gli altri prodotti, ma non manca certamente la spalla di freschezza nonostante l’età della bottiglia. Abbastanza caldo, il sorso è completato da una sensazione di buona morbidezza, con tannino morbido e corto, ben integrato. Nel complesso l’assaggio è quindi equilibrato e piacevole, lascia la bocca pulita per un altro sorso, sulla consueta scia sapida persistente. Il Poy viene prodotto sempre con Montepulciano in purezza, e la Riserva 2006 è di colore rubino, con unghia granato, non impenetrabile ma consistente, come si evince dagli archetti prodotti nel calice. L’olfatto ampio regala sentori di frutta rossa matura e scura, note minerali di mare e ruggine. Soffermandosi col naso nel bicchiere si viene rapiti dalle sensazioni di sottobosco e di funghi, per giungere a delle note di cacao e cioccolato per una esperienza sensoriale appagante. Il sorso è pieno, fresco, sapido, morbido e caldo. Tutte le componenti sono presenti nella misura corretta, per un risultato tecnicamente equilibrato e davvero molto piacevole. Il tannino è ben integrato nella struttura e il finale, molto persistente, termina su una scia coerente con l’olfatto sulle note di frutta scura.

Terminiamo la panoramica con il Gianco 2008. Giancarlo Polenta spiega che questo vino è il risultato di una lavorazione complessa, che comprende, tra le altre cose, una maturazione di 24 mesi in barrique nuove insieme alle fecce fini. Inoltre il vino rimane in bottiglia per altri 8 mesi, regalando un risultato davvero sorprendente. Il colore è rubino con unghia tendente al granato. Il naso è “scuro”, di cacao, cioccolato, amarena stramatura sotto spirito, humus e fiori secchi. In bocca è sapido, abbastanza fresco e morbido. Il tannino, potente, è molto ben integrato, ed il complesso è equilibrato. Il finale è molto persistente, con sensazioni di cioccolato al liquore e menta. Nel complesso i prodotti dell’azienda risultano accomunati da un filo conduttore fatto di mineralità calcarea e salmastra, che come una tela fanno da base per le sovrapposizioni delle singolarità di ogni diverso vino. Un esempio di terroir, fusione dell’ambiente, del clima e del lavoro dell’uomo, che in questo scorcio di Conero regala agli appassionati un esempio di semplicità e particolarità.

Cantina Polenta
Contrada Campana, 146
60129 Ancona (AN)
Tel. 0871 801070
www.cantinapolenta.it
info@cantinapolenta.it

 

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