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Un ricordo
Pubblicato il 18/09/2015
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Gavignano è un piccolo paese situato su un colle, in provincia di Roma. La sua nascita è legata al dominio dell’Impero Romano, anche se molte testimonianze dimostrano come anteriormente alla colonizzazione dei Romani (IV sec. a.c.) le contrade di Gavignano fossero dominate da una parte dai Volsci. Numerose sono le ipotesi sulla nascita di tale colle, sotto i Romani: la prima si pensa possa essere legata alla figura di Gabinio, valoroso soldato romano che aveva partecipato alla battaglia di Mario contro Silla, altre vogliono Gavignano fondata da parte di un cittadino dell'antica Gabi, colonia romana non lontana da Preneste (l’attuale Palestrina), altre ancora vogliono che a fondare Gavignano sia stato Aulo Gabinio, senatore romano, appartenente alla Gente Gabinia. Resta certo il fatto che nel I sec. a.c. le più facoltose famiglie romane erano solite edificare le loro residenze di campagna in questi luoghi. Nelle contrade gavignanesi si ha notizia di una villa di Giulio Cesare, la ancora oggi denominata "Ruscigli" derivante etimologicamente, con molta probabilità, da "Rus Juli" ovvero Villa di Cesare, o secondo altri appartenente alla Gente Roscio, situata oggi nel complesso di Rossilli. Della villa, probabilmente distrutta durante un incursione dei Vandali nel 455 d.c., rimangono tuttavia resti notevoli, tra cui architravi, capitelli, murature in 'opus reticolatum' e mosaici. Si hanno inoltre notizie di un possedimento di Pompeo Magno nella zona ancora oggi denominata Villa Magna, di una residenza di Aulo Gabinio, Villa Gabinia in quella che oggi è Fonte Meo.

Ancora oggi il borgo antico di Gavignano conserva e mostra ai visitatori la sua storia. In questo Borgo Antico, da 7 anni si svolge, nel mese di agosto, “Calici nel Borgo”, ovvero un percorso enogastronomico che unisce storia e cultura con vini e sapori del luogo. Questa idea fu voluta 7 anni fa, con l’allora Assessore alla Cultura, Emiliano Gatti, oggi Sindaco del paese, e Stefano Galeazzi, organizzatore dell’evento. Dai 400 calici della I edizione si è giunti a 1.700 calici dell’ultima edizione, attirando, in questo suggestivo Borgo, persone dei paesi limitrofi e turisti. Il percorso comincia con musica popolare e un aperitivo a base di prosecco e formaggi locali, accoppiata vincente poiché l’anidride carbonica presente nel prosecco alleggerisce la grassezza e la morbidezza del formaggio, il tutto poi degustato ai piedi del suggestivo Palazzo Baronale, edificio storico dove nacque il Pontefice Innocenzo III. Si continuava il percorso con una degustazione di pasta tipica, salumi e formaggi del posto, panini con porchetta, il tutto accompagnato da una degustazione di vini di tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia. Si iniziava con un buon Barbera d’Asti, che emanava all’olfatto e al gusto note vinose, fruttate e floreali, seguito da un ottimo Grignolino molto più intenso e strutturato del precedente. Mentre si passeggiava nel Borgo Antico, oltre alla bellissima vista e alla storia che quelle strade raccontavano, si assaporava un calice di Pecorino, vino giallo carico dai sentori inconfondibili di pera e con una buona morbidezza, acidità e mineralità: vino che solo ultimamente sta riscuotendo un buon successo tra gli appassionati di enologia. Era presente inoltre in degustazione anche un ottimo Chardonnay, quindi sempre un vino bianco, con un’innata acidità, ma allo stesso tempo elegante al naso ed armonico al gusto. Nel percorso enogastronomico non potevano mancare ovviamente due dei vini più importanti del panorama italiano: il Montepulciano d’Abruzzo e il Nero d’Avola, che trovavano accoppiata vincente coi salumi locali. Seguendo la nostra passeggiata tra le vie del borgo, si giungeva in Piazza dei Caduti, dove si poteva ammirare la meravigliosa chiesa di Santa Maria Assunta e il meraviglioso panorama che la balconata della piazza offriva, e si potevano assaggiare i due più importanti vitigni dell’Irpinia: una meravigliosa Falanghina Beneventana ed un ottimo Aglianico. Il tutto era accompagnato da un secondo gruppo musicale, presente in questa piazza, che allietava il percorso con musica e danze popolari. Il tutto si concludeva poi con ciambelline e Vin Santo e un risultato straordinario: una serata meravigliosa, tra arte, cultura e enogastronomia. Un trio perfetto per una serata spensierata tra amici, in un’atmosfera suggestiva e armonica.

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