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90 anni di Paternoster
Pubblicato il 15/05/2015
Fotografia

La degustazione verticale è un racconto: la narrazione dell’evoluzione di un vino, in cui agiscono condizioni macroscopiche come variazioni del clima che influenzano le annate, i cambiamenti di rotta in cantina, o elementi sottili, i più disparati, che comportano nell’assaggio un alto grado di astrazione. Parte il conto alla rovescia, ad un mese esatto dall’evento, della verticale “90 anni di Paternoster” che andrà in scena all’Hotel Rome Cavalieri, sede storica della Fondazione Italiana Sommelier. L’azienda non ha bisogno di presentazioni, portavoce sopraffina del meglio della Lucania enologica, protagonista di un incontro in cui a 15 annate del rinomato Aglianico del Vulture Don Anselmo – si comincerà con l’88 per finire ai giorni nostri – seguirà la degustazione, anch’essa verticale, di otto millesimi del Rotondo, Aglianico del Vulture da storico cru.

Con il cuore sulle labbra Gino Veronelli scriveva sul Don Anselmo: [«Un giorno dunque andai dal dentista e gli dissi che mi doleva un dente e che doveva estrarlo. – Qual è? mi chiese. – Sono io il dentista o Lei? obiettai. Mi estrasse un dente. Era questo? chiese. – Sono io il dentista o Lei? replicai. Così mi estrasse tutti i denti. E quando l’ultimo fu sulla sua pinza mi chiese: Era questo? – Sono io il dentista o Lei? feci di rimando. Sono io il dentista – rispose – e so che era il primo. – Ma in realtà disse l’uomo – avevo una splendida dentatura senza mai nessun genere di disturbo».

Leggo la novelletta (di Gregor von Rezzori, “Storie di Maghrebinia”) e memoro – dimmi tu perché – il dialogo di tanti e tanti vignaioli ed enologi.

Gli amici di Paternoster di Barile non son mai ricorsi, quant’ai vini, ai dentisti. Senti s’è splendido questo loro Don Anselmo Riserva!

E a chiosa possiamo aggiungere: dialoghi di tante e tante persone testarde, mentre i Paternoster, che il loro mestiere lo sanno fare, non hanno bisogno per i loro vini che del solo apporto di Madre Natura.

Aglianico del Vulture Don Anselmo 2010
Rosso Doc - Aglianico 100% - 14% - € 35

Nuance granato a impreziosire un bel colore rosso rubino. Bouquet misterioso, a poco a poco rivela profondi toni di sottobosco e d’incenso, poi more e mirtilli, canfora, selce e pennellate di rovere. Bocca fastosa, con tannino integratissimo che va ad accordarsi alla ricca struttura e precisa tensione fresco-sapida. Finale di grande estensione, su caratteristiche note di pietra lavica. Due anni tra botti e barrique. Per i più gaudenti, su piccione ripieno con salsa alle bacche di ginepro.

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