Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
La didattica: il fiore all’occhiello della Fondazione
Pubblicato il 27/02/2015
Fotografia

Due giorni di full immersion didattici quelli trascorsi a Tenuta Regaleali il 20 e 21 febbraio, che hanno coinvolto i colleghi sommelier e relatori siciliani e calabresi, tornati sui banchi di scuola per il primo seminario sulla formazione docenti e l’uniformazione d’insegnamento della Fondazione Italiana Sommelier, tenuto dalla Responsabile della Didattica Nazionale, Daniela Scrobogna. Protagonisti i soci di Fondazione Italiana Sommelier Sicilia e Calabria, con le due delegazioni capitanate dal Presidente Paolo Di Caro per la Sicilia Orientale con sede a Catania, il Presidente Maria Antonietta Pioppo per la Sicilia Orientale con sede a Palermo e il Presidente Gennaro Convertini per la Calabria. Il Seminario ha toccato vari argomenti, nel primo giorno i temi trattati hanno spaziato dal: nuovo ordinamento didattico , il significato del ruolo del docente tra obiettivi e peculiarità, presentazione della nuova terminologia dell’analisi organolettica del vino e nuova scheda di degustazione. A seguire diverse prove pratiche di assaggio con tipologie di vini differenti e altrettanti cibi in abbinamento. Nella seconda giornata i lavori sono proseguiti con un particolare focus sulla comunicazione, fornendo la base e gli strumenti utili a chi aspira alla carriera didattica: dal linguaggio da utilizzare, alla corretta impostazione delle presentazioni per la lezione, coinvolgendo in prima persona alcuni dei partecipanti che si sono messi alla prova come relatori in pillole di docenza di fronte al pubblico presente. Il successo di questo evento ha consolidato ancora di più i rapporti tra le due delegazioni, gettando le basi per un lungo percorso di collaborazione al servizio della cultura del vino, dell’olio e del cibo in Sicilia e Calabria.

Cornice di questo evento l’ospitalità della famiglia dei Conti Tasca d’Almerita, che hanno messo a disposizione della Fondazione, oltre alla stupenda struttura congressuale ricavata dalle cantine scavate nella roccia presso la Tenuta Regaleali di Sclafani Bagni - l’intero e antico bagghiu siciliano cuore pulsante dell’azienda - che con i suoi 500 ettari - è un capolavoro d’architettura latifondiaria di fine ‘800. Immerso tra le seducenti colline fra Palermo e Caltanissetta, il baglio è un’azienda agricola pienamente funzionante, dotata di tutti i moderni comfort, che opera con grande versatilità su solide radici storiche in un contesto paesaggistico unico, cullato da un microclima pedemontano, con forte escursione termica tra giorno e notte (fino a 15°C) e con terreni misti vocati alla viticoltura (360 ettari di vigneti con varietà internazionali e autoctone siciliane che si estendono tra i 450 metri e i 700 metri slm) e alla coltivazione di alberi di olivo di dieci varietà siciliane (dalla Biancolilla, alla Piricuddara, Ogliara, Giarraffa, Rizza e Nocellara). Qui si percepisce come sia lontana l’atmosfera della vita reale, la frenesia della quotidianità e come il tempo carezzi le ore in una dolce lentezza . Citando il Goethe de “Viaggio in Italia” (1817) “L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita”.

Lo staff di casa ha curato ogni minimo dettaglio per rendere questo meeting il più confortevole possibile, deliziando gli ospiti nelle pause di lavoro con i piatti tipici della cucina siciliana, accompagnati dallo stile elegante e territoriale dei vini di Tasca. A fare gli onori di casa in sostituzione dei proprietari, impegnati all’estero per lavoro, compreso l’enologo Corrado Maurigi che cura cantina e accoglienza a Tenuta Regaleali, è stato Ivo Basile, un vero e proprio trait d’union tra le varie anime dei presenti, provenienti da ogni parte dell’antica Trinacria. I suoi fervidi racconti ci hanno fatto viaggiare nelle cinque tenute di Tasca, attraverso la Sicilia fatta di detti popolari, maniere cortesi e vendemmie impossibili come quella eroica del Grillo di Mozia. Gesta appassionate e rigorose che da sempre distinguono l’azienda di cui è Direttore Marketing e Responsabile alla Comunicazione.

A chiusura alcuni ringraziamenti sono d’obbligo: a Daniela Scrobogna in primis per aver realizzato un corso dai significativi contenuti e di altissimo valore per la Fondazione; a Ivo Basile e a tutto il suo staff per l’accoglienza firmata Tasca d’Almerita; ai nostri Presidenti delle due Sicilie Maria Antonietta Pioppo e Paolo Di Caro e al Presidente della Calabria Gennaro Convertini, che hanno trasmesso con passione il legame con la Fondazione e a tutti i partecipanti che hanno dedicato con impegno e sentimento il loro tempo in questo progetto, abbracciando i principi di valore della grande famiglia di Fondazione Italiana Sommelier.

© RIPRODUZIONE RISERVATA