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L’Aglianico… sul Vulture
Pubblicato il 19/12/2014
Fotografia

L’area del Vulture comprende un massiccio montuoso di origine vulcanica che si colloca geograficamente nella parte alta della Lucania, ai confini con Campania e Puglia. La zona è da sempre apprezzata per la qualità delle numerose fonti di acqua minerale, dell’olio extravergine di oliva nonché per la qualità dei vini ottenuti da uve Aglianico, senza dubbio il vitigno più importante del Sud Italia e vera e propria uva dei vulcani. Il tufo del Vulture “allatta” le viti, almeno questo sostengono coloro i quali in queste terre ci sono nati e hanno imparato a riconoscerne i caratteri distintivi, donando ai vini mineralità e una complessità tutta territoriale. Senza dubbio la conformazione morfologica e le ricche componenti stratificate nel sottosuolo regalano al calice un documento d’identità ben definito, inimitabile. Nella realtà vitivinicola Lucana, dalla fine degli anni Novanta, si fa prepotentemente largo l’azienda agricola Cantine del Notaio, nella zona sud-est della montagna, a circa 700 metri di altitudine, nel piccolo centro abitato di Rionero in Vulture. L’azienda viene fondata nel 1998 dal Dottore Agronomo Gerardo Giuratrabocchetti e da sua moglie Marcella, ma i primi vigneti, che sono un lascito del nonno, dimorano sulle pendici del Vulture da più di quarant’anni. Marito e moglie, in collaborazione con il Prof. Luigi Moio, danno vita ad un progetto che presto si rivelerà trainante per la viticoltura di tutta la zona, regalando uno stile nuovo fatto di ricchezza estrattiva, rotondità e longevità, frutti dei vini figli dei 30 ettari di vigneti di proprietà che si articolano in una produzione di poco più di 200.000 bottiglie. La coltivazione dei fondi segue i criteri biologici e biodinamici, ed è votata alla continua sperimentazione e al reintegro di antichi biotipi della zona. Quello che sorprende è l’ampiezza varietale dei prodotti che spacca letteralmente il mercato Lucano (concentrato da sempre solo sui vini rossi) grazie ad etichette di qualità elevata. All’antico vitigno cantato da Orazio viene cucito addosso un abito su misura per ogni occasione. L’Aglianico, infatti, viene vinificato in bianco, unitamente ad altri vitigni, in due etichette “La Raccolta” e “Il Preliminare”. Ne “Il Rogito” lo troviamo vinificato in rosato e ne “La Stipula “ in versione Metodo Classico millesimato, anche rosé. Pregiatissima la gamma dei 5 rossi con uve raccolte in fasi di maturazione diverse (L’atto, Il Sigillo, La Firma, Il Repertorio e La Scrittura). Dalle vinacce, neanche a dirlo, si ottengono due grappe monovitigno.

Il Sigillo è uno dei vini di punta dell’azienda, si tratta di una interpretazione in chiave moderna dell’Aglianico. Le viti sono allevate nello storico podere di Cerentino, nel comune di Maschito, su terreno argilloso con formazioni di tufo arenario nel substrato. L’appezzamento si sviluppa su 2 ettari e comprende anche un uliveto dove sono messe a dimora 250 piante di Coratina. Le uve vengono raccolte surmature a fine novembre e successivamente vinificate in rosso con macerazione di 30 giorni. Il vino trascorre 24 mesi in carati o tonneau di rovere francese e altri 24 di affinamento in bottiglia. Il 2009 colpisce all’esame visivo per una notevole consistenza, l’elemento cromoforo sfoggia un vermiglio di grande compattezza. Naso viscerale, avvolgente e concentrato. Si caratterizza inizialmente con effluvi di prugna, mirtillo e viola appassita per poi svelare una nota speziata di cannella, tabacco dolce e carruba. Sottofondo balsamico. Un drappo di velluto al palato, di grande estratto e carnosità che non tradiscono l’eleganza della nota sapida. Tannino gentile e perfettamente integrato, finale prolungato sui toni fruttati.

Cantine del Notaio
Via Roma, 159
85028 Rionero in Vulture (PZ)
Tel. 0972 723689 
www.cantinedelnotaio.com 
info@cantinedelnotaio.it

 

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