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La Raia
Pubblicato il 14/11/2014
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Nel 1924 il filosofo austriaco Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, tenne delle conferenze presso il Domaine de Koberwitz in Slesia, attuale Polonia, dove gettò le basi per una nuova visione di gestione agricola. L’agricoltura biodinamica nacque rispondendo a delle questioni poste da un gruppo di agricoltori sulle cause delle malattie che affliggevano colture e bestiame; in risposta ad una di esse il filosofo spiegò che anziché orientarsi sulle piante, era necessario individuare le cause delle loro malattie nell’ambiente e nel suolo. I sostenitori dell’agricoltura biodinamica considerano la natura talmente aggredita dall’uomo da non essere in grado di guarire da sé, occorrono piuttosto procedure terapeutiche mirate, a cui si giunge solo dopo aver compreso le leggi che governano ciò che è “vivente”.

Sono tante le realtà vinicole italiane che oggi fanno della biodinamica un credo e la bandiera per la loro produzione, tra queste la piemontese La Raia, nata nel 2003 tra le colline di Gavi, terra di confine incastonata tra la Liguria e la Pianura Padana. Giorgio Rossi Cairo, proprietario dell’azienda, racconta di essere stato persuaso dai propri figli ad abbracciare la biodinamica perché reputata l’unica strada per cogliere l’intima essenza dell’uva Cortese, che da secoli caratterizza questo lembo di territorio. Il suo intento è stato quello di creare un’entità produttiva dove l’imperativo è l’armonia, e la natura e il destino dell’uomo assumono un valore ed un rilievo ancora più significativo. Si è partiti con la riconversione dei terreni indirizzati alla viticoltura attraverso sovescio, l’uso del preparato 500 (corno letame elaborato dallo stesso Steiner per stimolare la formazione dell’humus), stallatico per fertilizzare il suolo e potature eseguite seguendo le fasi discendenti della luna. A latere la coltivazione di seminativi con rotazione dei terreni e l’allevamento a pascolo di mucche di Fassone, razza bovina autoctona del Piemonte. Ad ospitare l’attività una cantina realizzata con materiali naturali, perfetto esempio di bioarchitettura rispettosa del paesaggio, e con funzione di divulgazione culturale una scuola steineriana creata tra le mura dell’azienda, frequentata da bimbi del posto.

Dal vigneto de La Cascinetta, che vanta viti di oltre vent’anni d’età ed un’esposizione perfetta (Est-Sud/Est) che gli consente pieno sole durante l’arco della giornata nasce il Gavi Pisé, un autentico concentrato di territorio, il cui nome si ispira all’antica tecnica costruttiva che utilizza terra cruda, con cui è realizzata la cantina.

Gavi Pisé 2012
Bianco Docg - Cortese 100% - 13% - € 22 
Veste oro luccicante. Lo sviluppo aromatico è perfettamente cadenzato: sussurra dapprima un mix di note minerali e di miele, per poi dipanare su invitanti toni di frutta matura (pera kaiser e pennellate esotiche di banana), graziosi profumi di fiori bianchi e nitidi tocchi d’agrume. In bocca la fresca tensione acida lascia pieno campo ad abbondante morbidezza, creando un sottile gioco d’equilibrio e di sapore. Prolungato il finale, impreziosito da lieve scodata sapida. Per l’abbinamento ci spostiamo nel quadrante regionale del Tortonese: starà benissimo con un formaggio Montébore di media stagionatura, dalle tipiche sfumature aromatiche erbacee.

La Raia
Strada Monterotondo, 79
Tel. 0143 743685
www.la-raia.it
info@la-raia.it

 

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