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Sauvignon Blanc Bassi, un ritorno all’origine
Pubblicato il 13/06/2014
Fotografia

Per trovare i migliori Sauvignon Blanc in Italia, si sa, bisogna guardare al Friuli Venezia Giulia (COF, Collio) e all’Alto Adige, eppure capita di imbattersi in vere e proprie gemme enologiche anche in altre regioni. Un esempio lo troviamo in Emilia, nel territorio del comune di Calderara di Reno, in provincia di Bologna; qui l’azienda agricola Bassi, fondata nel lontano 1879 da Luigi Bassi, produce una versione di Sauvignon, Igp dell’Emila, che colpisce per la rispondenza al territorio ma soprattutto alle caratteristiche intrinseche del vitigno stesso.

I filari di Sauvignon dimorano su pendii collinari ben soleggiati e ventilati; il suolo è antico, generato dallo sfaldamento della roccia autoctona, e ricco di argille depositate nei millenni dalle acque che erodevano le vicine faglie appenniniche; questo tipo di terreno, grazie alla compattezza e alla plasticità conferite dall’argilla, trattiene grandi quantità di elementi nutritivi e di sali minerali e, impedendone il dilavamento, li rende subito disponibili alle piante. Provvidenziale la presenza di una percentuale di scheletro che consente al terreno di assorbire l’acqua e favorisce l’attecchimento delle radici. Le viti di Sauvignon sono coltivate col sistema GDC (Geneva Double Curtain), una forma di allevamento nata attorno agli anni ’50 negli Stati Uniti, presso la stazione sperimentale di Geneva, nello stato di New York, che permette di economizzare gli interventi colturali, accresce la produttività delle piante e facilita la meccanizzazione integrale della vendemmia. Per l’affinamento di questo vino niente legno, solo serbatoi di acciaio inox dotati di controllo automatico della temperatura per non intaccare i caratteri varietali del vitigno.

Da bere giovane, abbiamo provato il Sauvignon Bassi nell’annata 2012, accompagnandolo - abbinamento indovinato al 100% - con un tajine vegetariano a base di zucchine, rape e patate. Attraverso il calice traspare un colore paglierino tenue con riflessi verdognoli, così come al verde tende fortemente il profumo dove, in primo piano, troviamo erba falciata, sedano, clorofilla e asparago, una gamma di profumi che non maschera la matrice vegetale del vitigno, anzi fa onore all’origine stessa del nome Sauvignon che secondo i noti studiosi di storia enologica Bonnier e Levadaux significa letteralmente "pianta selvatica". A corredo si affacciano anche note floreali di tiglio e fruttate di pompelmo e pesca bianca acerba con un tocco aromatico di salvia sclarea. Nel palato la morbidezza indotta dalla calibrata alcolicità è subito increspata da intersezioni minerali e da accenti freschissimi che donano al gusto souplesse e dinamismo, riverberandosi in un finale di buona estensione.

 

 

Bassi Luigi
Via Valtiera 14 
Calderara di Reno (BO)
Tel. 051 722233
www.bassiviniaziendaagricola.com
info@bassiviniaziendaagricola.com

 

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