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Un perfetto vino “Mundial”
Pubblicato il 23/05/2014
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Si è conclusa un’avventura durata trenta settimane che ha unito il mondo del calcio a quello del vino. Da Settembre, fino allo scorso martedì, nel salotto de “La Partita Perfetta”, sono stati presentati e degustati i vini scelti dalla redazione di Bibenda, ogni settimana in tema con la partita della squadra capitolina disputata nei giorni precedenti.

La preparazione e l’eleganza dei due conduttori, Patrick Vom Bruck (a sinistra nella foto) e Daniele Lo Monaco (a destra nella foto), uniti alla professionalità dello staff di Gold TV e Retesport, hanno accompagnato i martedì sera dei tifosi romani; momenti di risate, con gli originali tweet dei fan, la musica e l’estrosità di Pino Marino - cantautore, ma artista a tutto tondo - si sono ben legati al vino, esclusivamente italiano, che in sottofondo è stato partecipe durante tutte le puntate.

A bere al “calice di Bibenda” illustri ospiti del mondo del calcio, della politica e dello spettacolo come Edoardo Leo, Andrea Rivera, Riccardo Viola, Rino Tommasi, Giovanni Caudo e tanti altri, che hanno sempre apprezzato i vini proposti, facendo ogni volta un piccolo tuffo nella cultura eno-gastronomica.

L’incontro del vino con il calcio sembra andare di moda ultimamente, e l’Italia, in qualche modo, fa sempre capolino. L’enologo che ha creato il vino ufficiale del prossimo “Mundial” è infatti italo-brasiliana, discendente di una famiglia della provincia di Vicenza emigrata a fine Ottocento. La trentunenne Monica Rossetti (nella foto), iscritta anche all’Università di Udine, ha ideato una linea di tre prodotti chiamata Faces, ognuno atto a rappresentare, racconta lei stessa, la complessità della nazione sudamericana: il rosso per la multietnicità, il rosato per la gioia di vivere e il bianco per la predominanza di popolazione giovane.

Teroldego, Malbec, Nebbiolo, Cabernet Sauvignon, Alicante, Merlot, Tempranillo, Touriga Nacional, Tannat, Ancellotta e Pinot Noir, gli undici vitigni usati per la produzione del rosso, proprio come il numero di giocatori della squadra. A produrre i vini della vicentina, la cantina Lidio Carraro a Serra Gaùcha - nella regione degli altipiani del sud del Brasile - che li ha già testati durante la Confederations Cup del 2013, consumando ben 200mila bottiglie dalla vendemmia 2012.

Possiamo dire che la giovane enologa ha fatto gol. La vittoria dell’italiana c’è stata, speriamo ci sia anche della nostra Italia!

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