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Il rosso di Milziade
Pubblicato il 10/05/2013
Fotografia

Retorica quanto paradigmatica, quella di Milziade Antano è la storia di un italiano vero. Uno dei tanti che hanno sognato la terra, la propria, da sempre. Che per un po’ nella terra ci hanno giocato e presto hanno iniziato a lavorarla, amarla e forse anche odiarla, fino a conoscerla meglio di qualsiasi altra cosa.

È la parabola di uno di quei mezzadri che un giorno hanno finalmente comprato un appezzamento. Il punto d’arrivo con la P maiuscola per alcuni. Per Antano, proprietario di un bene che più concreto non si può ma anche di un’idea, il vero inizio. Con 30 ettari di dolci colline umbre, una buona metà a bestiame e l’altra a vite, diventa possidente nel 1969. Siamo intorno a Bevagna, e questa è zona di Sagrantino. Nel 1975 le prime bottiglie: Sagrantino Passito, creazione dell’ormai Cavaliere Antano, e Montefalco Rosso. Il Sagrantino secco, invece arriva un po’ di anni dopo, affiancato a partire dal 1997 dalla versione Cru “Colle Allodole”.

Francesco Antano è oggi l’uomo chiave della Fattoria Colle Allodole, ma è anche bracciante, vignaiolo ed enologo come lo è stato suo padre. In un modo semplice e profondo, fatto di esperienza, sacrificio e rispetto di Madre Natura. Il biologico qui è certificato dal 1988 e la tecnologia è entrata con discrezione e parsimonia. Il know how dei consulenti super specializzati, invece, non è proprio arrivato. Orientamenti, scelte e decisioni confluiscono tutte nell’Antano’s Way di fare vino tra i cui cardini c’è l’uso esclusivo di lieviti indigeni, l’assenza di filtrazione e l’affinamento solo in botte grande.

Se si vogliono conoscere i rossi di casa si deve partire dal Montefalco Rosso Doc, 20.000 bottiglie l’anno e un prezzo di 15 euro che ne fa l’entry level della gamma. Una definizione commerciale e asettica che non rende giustizia a ciò che questo blend di Sangiovese (70%), Sagrantino (15%)e Merlot (15%), dice di sé a chi lo incontra nel bicchiere. Da viti di età tra i 10 e i 35 anni, su un terreno argilloso e ricco di scheletro posto a 265 metri sul livello del mare, le uve vengono vendemmiate a mano tra fine settembre e inizio ottobre. Fermentazione alcolica e malolattica avvengono entrambe in acciaio. Segue l’affinamento: un anno in botti grandi di rovere, 6 mesi in bottiglia. Il 2009 è rubino con unghia che tende al granato e richiama al naso la ciliegia matura, subito fusa a note di erbe aromatiche, humus e spezie. In bocca l’acidità è vibrante, equilibrata dalla morbidezza di un alcol ben integrato e da tannini composti. 

 

Milziade Antano Fattoria Colleallodole
Via Colleallodole, 3
06031 Bevagna (PG)
Tel. 335 8342207 
www.fattoriacolleallodole.it
info@fattoriacolleallodole.com

 

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