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Tra Apolidi e Neri Buoni
Pubblicato il 18/03/2016
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L’antica città di Cori è situata sui monti Lepini, dalle cui pendici è possibile intravedere il Circeo e il mare, in un territorio ricco di storia che spinge le sue origini fino all’età del bronzo. I Romani, guidati dal Re Tullo Ostilio, a seguito della distruzione di Alba Longa, chiesero la sottomissione delle città Latine le quali si ribellarono sotto la guida di Anco Publicio, originario di Cori, ottenendo la condizione di città federata e rimanendo per secoli un centro importante in ambito culturale ed economico.

Proprio sulle stesse pendici crescono i vigneti dell’azienda Carpineti, fondata nel 1986 da Marco Carpineti, che da subito ha seguito i dettami dell’agricoltura biologica, terminando da poco il suo percorso nella biodinamica; gli aratri sono stati sostituiti da cavalli, i diserbanti e i concimi di sintesi sono banditi dai sistemi di allevamento; e le scelte varietali, altrettanto radicali, sono l’espressione di un’autoctonia dimenticata e cresciuta in tre diverse tenute: Capolemole, Tenuta San Pietro e Pezzi di Ninfa.

Si accede a Tenuta San Pietro passando per un piccolo ponte; in primavera i campi non arati mostrano varie tonalità di verde tra i filari di Nero Buono, Montepulciano e Bellone; lo sguardo si perde lungo un paesaggio privo d’insediamenti umani, dove l’unica costruzione è il casale adibito ad abitazione di famiglia.

Pezzi di Ninfa è il vigneto da cui viene prodotto Apolide, a base di Nero Buono di Cori. Le piante si trovano sul versante scosceso del monte, con esposizione diretta sul mare; senso di estrema libertà, brezza marina e mura ciclopiche fanno da cornice alle vigne che spingono le radici in un terreno tufaceo calcareo; Capolemole oltre i vigneti ospita la cantina, dotata di moderne attrezzature e di un’elegante barricaia, a vista sul punto di accoglienza.

La robustezza del Montepulciano, la peculiarità del Nero Buono di Cori e la piccola percentuale Cesanese, contribuiscono a formare il Capolemole Rosso. L’esposizione dei vigneti a sud-ovest situati ad un’ altitudine che varia da 250 a 350 metri s.l.m., permette alle uve di giungere a maturazione in differenti periodi e di acquisire un carattere diverso di anno in anno. Al termine della fermentazione le masse sono assemblate per maturare poi in legni di diverse capacità per un periodo di dodici mesi.

Il naso si muove su frutta rossa e viole, cui seguono note speziate di chiodi di garofano e cannella. Tannini moderati e delicati.

Il Capolemole Bianco vede come protagonista il Bellone che, con vinificazione e affinamento in acciaio, ha una componente aromatica piuttosto intuitiva, concentrata su sentori di ginestra, frutta a polpa gialla e salvia; coerenti i ritorni gusto-olfattivi corredati di buona freschezza.

Il Moro è prodotto con le due varietà bianche di Greco: il “Moro”, dalla buccia verde, e il “Giallo” dalla buccia trasparente e gialla. Sono due varietà coltivate solo nella zona, a causa della loro scarsa produttività e difficoltà nella coltivazione. Solo un 30% fermenta e affina in Barriques di rovere.

L’olfatto ricorda gli odori di una vendemmia tardiva fatta di zagara, frutta matura e note tostate; di bella persistenza è un bianco che soddisfa il palato con la sua viva freschezza.

Apolide è il fratello difficile di casa. Solo Nero Buono di Cori, con due anni in barriques. Gli aromi si spostano su odori terrosi, liquirizia, spezie scure. Tannino vivo, lievemente amaricante sul finale; il vino persiste, è irruento e mostra un carattere che potrebbe sembrare scontroso, come l’ambiente che circonda il vigneto di origine, sulle mura ciclopiche sotto il vento costante della brezza marina.

Ludum è il vino dolce: il Bellone è fatto appassire naturalmente sulle piante. A metà Novembre l’uva raccolta a mano è pressata sofficemente, vinificata e poi affinata per dodici mesi in botti di rovere.

Albicocca sciroppata, note tostate, frutta secca, miele; persistente e dolce travolge la bocca di piacere.

Lo scorso anno inoltre è stato lanciato lo spumante KIUS, metodo classico a base di Bellone, dal colore brillante e perlage fine; gradevole la nota fragrante dei lieviti che lascia spazio ad agrumi. In bocca esprime grande freschezza con un’azione minerale che allunga la persistenza; l’etichetta e il design moderno, un marketing orientato verso un pubblico giovane lo hanno reso una celebrità tra i ragazzi del Lazio, ma è un vino che non delude affatto anche consumatori più esperti e pretenziosi.


Marco CarpinetiI
S.P. Velletri-Anzio km 14,300
04010 Cori LT
06 9679860 – 06 96008576
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www.marcocarpineti.com

 

 

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