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Una trappista tutta italiana
Pubblicato il 02/10/2015
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Quale potrebbe essere la più grande soddisfazione per un appassionato di birra nella nostra penisola? Avere una vera birra trappista italiana! Il marchio esagonale (Authentic Trappist Product) è infatti uno dei simboli più ambiti al mondo perché sinonimo di una qualità di nicchia molto esclusiva, gelosamente custodita tra le mura delle 10 abbazie che attualmente ne fanno parte (6 in Belgio, 2 in Olanda, una in Austria e una negli Stati Uniti). Ebbene, da quest’anno, il mondo ha il suo undicesimo birrificio trappista e l’Italia la sua prima birra che rientra nei parametri del disciplinare (ovvero prodotta dai monaci all’interno di un monastero trappista senza scopi di lucro ma con il solo fine di dare sostegno alla vita monasteriale devolvendo in opere di bene ogni eventuale eccedenza). In molte occasioni si è sottolineato come il comparto brassicolo italiano, in poco più di vent’anni, abbia colmato il gap culturale che lo divideva dai produttori mitteleuropei, belgi e nordamericani. Il merito di questo nuovo riconoscimento va alla laboriosità dei monaci trappisti dell’Abbazia delle Tre Fontane e all’impiego di un’antica ricetta portata a Roma dai monaci di Trappes durante le operazioni di bonifica dell’areale delle “Acque Salvie”.

L’abbazia sorge nel quartiere EUR di Roma , tra via del Tintoretto e via Laurentina. Il primo insediamento monasteriale risale al VII secolo ed ha origini greco-armene. Successivamente la struttura venne affidata ai monaci cluniacensi, intorno al 1080. Qualche decennio dopo, nel 1140 il monastero venne assegnato da Innocenzio II ai cistercensi. Nel 1808 l’attività monasteriale cessò per volontà dei francesi e la zona paludosa limitrofa infestata dalla malaria portò lentamente al degrado della struttura. Nel 1867, grazie ai fondi reperiti da Pio IX, la ormai fatiscente struttura fu affidata ai monaci trappisti (cistercensi della stretta osservanza) con lo scopo di risollevarla. I monaci riuscirono inoltre ad ottenere 450 ettari di terreno in enfiteusi perpetua a condizione di provvederne alla bonifica. Numerosi furono i tentativi di risanare le zone paludose delle Acque Salvie. Colossale, lenta ma risolutiva fu la messa a dimora di 125.000 piante di eucalipto che ancora oggi custodiscono le tre chiese presenti. Proprio l’eucalipto è diventato il simbolo dell’attività produttiva monasteriale. 

Nella totale riservatezza, protetti dalle mura dell’abbazia, i monaci lasciano all’esterno il caos ed il trambusto della Capitale per dedicarsi alle pratiche di laboratorio, distinguendosi da sempre per una produzione molto attiva, che annovera una vasta gamma di prodotti. La supervisione è affidata a Sergio Daniele; responsabile laico esterno. Ormai secolare è la produzione di Estratto di Eucalyptus (un liquore digestivo e corroborante, privo di zucchero), seguito dal più famoso Eucalittino (ricavato dall’infusione delle foglie di eucalipto), vari tipi di liquori digestivi alle erbe, liquirizia, cioccolato, miele e crema di nocciola. Merita un’attenzione particolare la produzione di olio biologico, ottenuto da cultivar di proprietà e frante per mezzo di un impianto Pieralisi all’interno delle mura monasteriali (l’unico frantoio di Roma). La premessa, lunga ma doverosa, si è resa necessaria per contestualizzare la tradizione produttiva secolare dei monaci alla quale da oggi si aggiunge la birra.

In perfetto stile Triple Trappista, la birra delle Tre Fontane è un’evoluzione della già esistente “Birra dei Monaci” prodotta in abbazia da diversi anni. Una birra ad alta fermentazione con aggiunta di foglie di eucalipto alla classica cotta per una produzione che non supera i mille ettolitri l’anno. Il calice si presenta di colore oro intenso con una leggera velatura, il cappello di spuma fine e compatto rimane presente ricamando i bordi anche dopo diverse sorsate. Al naso la presenza dei lieviti e del malto si risolve in un fragrante aroma di biscotteria e crosta di pane per poi ricongiungersi all’azione degli esteri, richiamando delicatamente alla frutta matura e ad un fresco aroma agrumato. Sullo sfondo, elegantemente entra in scena la balsamicità dell’eucalipto. Il sorso è pieno, equilibrato e di buona struttura, la carbonica delicata e cremosa. Ottima bevibilità a dispetto di una più che rispettabile componente alcolica (8,5% vol). Chiusura pulita su toni balsamici.

Abbazia delle Tre Fontane
Via del Tintoretto,222
00142 Roma 
Tel. 06 59603235
www.abbaziatrefontane.it 
info@abbaziatrefontane.it

 

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