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Michele Satta, un rinnovatore a Bolgheri
Pubblicato il 16/05/2014
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Di Bolgheri si parla tantissimo e molti sono i fattori di attualità e modernità di questa zona vinicola, legati anzitutto al trionfo dei vitigni internazionali in un’enclave del regno del Sangiovese; ma la zona resta giovanissima – la Doc estesa in un unico comune è nata appena nel 1994 – e paradossalmente sconosciuta ai più se non per i soliti vini noti che portano il nome della denominazione in giro per il mondo. A detta di Michele Satta, un guru di zona e un vero innovatore con alle spalle 40 vendemmie, bisogna spezzare le catene con il taglio bordolese e pensare che il modello Bordeaux non sia la conclusione di Bolgheri. Oggi la Doc vanta oltre 50 produttori, alcuni dei quali afflitti da una sorta di superficialità mercantile che liquida il territorio per mezzo di pochi slogan e altrettanto poche idee produttive, atteggiamento questo teso all’ottenimento di un immediato risultato economico. La teoria di Michele è quella di compiere i passi lenti del vigneron, ovvero di fare un’esperienza vinicola e fermarsi a riflettere, farne un’altra e riflettere, mantenendo una corrispondenza assoluta tra vitigno e terroir, in altri termini agire con un lento fluire di esperienze e riflessioni. L’indicazione del produttore è chiara: “si deve costruire una comunità di vignaioli che non fanno vino esclusivamente per business, ma lo fanno per amore, e il motore deve essere la fedeltà al territorio”. D’altronde Satta con le sue scelte enologiche ha dimostrato che portare a galla ciò che è nascosto nella terra e nel clima conduce a risultati certi e duraturi, e che un brand italiano come Bolgheri può permettersi di proporre vini non omologabili e fuori dal coro, a cominciare dal suo Cavaliere, Sangiovese in purezza, vino importante che con semplicità sa essere elegante e non invasivo, per arrivare al Giovin Re, Viognier che ha messo in discussione il dogma che non può essere prodotto un grande bianco nella Costa degli Etruschi.

Cavaliere 2008
Rosso Igt - Sangiovese 100% - 13% - € 40

Il nome del vino è preso in prestito dal toponimo della località in cui si erge l’azienda, e il suo colore come l’armatura di un cavaliere, ha uno splendido scintillio che si riflette nella veste pienamente granato. Il profumo è una meraviglia di acumi e minutezze che lo rendono unico. Un profluvio di toni fruttati ci inganna, lasciandoci immaginare che la sua complessità aromatica si possa facilmente sviscerare, poi il bagaglio odoroso si arricchisce di fulgide sensazioni terragne (grafite, felce, lavanda, bacche di ginepro e cedro) per virare su immancabili ricordi di spezie e macchia marina. Al sorso è l’equilibrio tra corpo e carica alcolica a lasciare di stucco, assieme ad una dotazione fenolica assolutamente elegante ed integratissima. Il finale, pieno ed esteso predilige la strada della freschezza e della pulizia, con un epilogo giocato su accenti floreali. A tavola merita delle quaglie ripiene arrosto, per saziare anche i palati più intransigenti.

Michele Satta
Loc. Vigna al Cavaliere, 61
57022 Castagneto Carducci (LI)
Tel. 0565 773041
www.michelesatta.com
info@michelesatta.com

 

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