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Abundantia… di grazia e mineralità
Pubblicato il 01/03/2013
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Le Colline Metallifere Grossetane si estendono nel lembo settentrionale della provincia di Grosseto e sono caratterizzate dalla presenza di soffioni boraciferi presso Monterotondo Marittimo e di giacimenti minerari nei comuni di Massa Marittima, Montieri e Gavorrano. Questa ricchezza di minerali, unita alla mitezza del clima e all’ubertosità della natura grossetana, crea un habitat d’elezione per la vite ed è merito delle aziende fiorite negli ultimi decenni l’aver trasformato questa parte della Maremma in un’isola felice per la viticoltura, in una regione già doviziosa di terroir acclamati. Tra le prime a emergere la tenuta Rigoloccio, che deriva il nome da un’antica miniera di pirite ubicata vicino alle vigne. Situata nel territorio di Gavorrano, circondata da pini, querce da sughero e olivi, si estende per 23 ettari in zona precollinare, riparata dai venti del Nord ed esposta alle brezze mitigatrici che spirano dall’Isola d’Elba e dal Golfo di Follonica.

L’avventura enologica di Rigoloccio è iniziata nel 2002 sotto la guida dell’agronomo Pierre Marie Guillaume e dell’enologo Fabrizio Moltard, che, dopo gli esordi presso l’azienda ilcinese Santa Restituta, di proprietà di Angelo Gaja, divide la sua attività tra la Toscana e la Romagna. Benché grande appassionato del Sangiovese, Moltard sui terreni aziendali ha fatto impiantare i vitigni d’Oltralpe Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Alicante e Petit Verdot, vinificati in purezza o in blend. Annata dopo annata, al top della produzione si conferma l’Igt Abundantia, un Merlot al 100%, robusto nella struttura e nella concentrazione estrattiva. Nel millesimo 2009 riluce di un rubino intenso e a livello olfattivo combina due anime: una iniziale, più gentile e suadente, dolcemente speziata, che richiama le violacciocche, le prugne e i cioccolatini boero; quindi una più cupa e pungente, dettata da radice di rabarbaro, neroli, grafite ed eucalipto. Uno spettro olfattivo decisamente ampio, garantito anche dalla particolare lavorazione a cui sono sottoposte le uve appena colte; per preservare i profumi primari, dopo la vendemmia manuale i grappoli sono subito raffreddati dai 30/35 °C, che si riscontrano ai tempi della raccolta, tra la fine di agosto e i primi di settembre, ai 12/16 °C. Sin dal primo sorso incanta il palato con un sostrato soffice e avvolgente, nobilitato da una trama fenolica a maglie strette e scevra di asperità; ma è soprattutto la mineralità a infondere nel vino incisività e carattere, merito soprattutto dei terreni di origine, ricchi di scheletro e microelementi. Note di liquirizia e di caffè appena macinato chiudono una degustazione equilibrata in ogni fase, emozionante e senza sbavature. Elevato per 18 mesi in piccoli legni di primo e secondo passaggio, solo dopo altri dieci mesi di affinamento in bottiglia può incontrare sul desco nel migliore dei modi la selvaggina che scorrazza nei boschi della zona, dai tordi al cinghiale, dai fagiani all’istrice, che, nelle più disparate preparazioni, rappresenta un’autentica prelibatezza della cucina maremmana.

Rigoloccio
Via Provinciale, 82 - Loc. Rigoloccio
58023 Gavorrano (GR)
www.rigoloccio.it
info@rigoloccio.it

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