Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Quando nasce un Consorzio
Presentato ufficialmente al Vinitaly 2022 il Consorzio Vini Valle d’Aosta
Pubblicato il 22/04/2022
Consorzio Vini Valle d'AostaCostituito il 25 marzo 2022, il Consorzio dei Vini della Valle d’Aosta ha scelto il Vinitaly per presentarsi e illustrare i progetti e le attività future.

Sappiamo quanto utile sia l’attività di questo organismo riconosciuto dal Mipaaf nella Tutela del Vino italiano, nella Regolamentazione del Disciplinare, nelle di attività di assistenza tecnica, di proposta, di studio per la promozione del territorio e del prodotto. Uno strumento molto importante per la salvaguardia e la valorizzazione del Vino italiano, nostro Patrimonio collettivo.

Stefano Di Francesco, Presidente di questo giovane Consorzio, ha preso la parola insieme all’assessore all’agricoltura e Risorse Naturali della regione Davide Sapinet e a Rudy Sandi, storico e scrittore, per illustrare gli obiettivi da conseguire raccontando la Valle d’Aosta dal punto di vista geografico, storico e culturale.

“È una terra piccola in dimensioni, ma con una grande tradizione vitivinicola, una complessa e particolare cultura enoica. I più alti monti d’Europa che si trovano in questo territorio, Monte Bianco, Monte Cervino, Monte     Rosa e Gran Paradiso, sono l’evidenza palese dell’incredibile storia geologica valdostana: nascono dallo scontro avvenuto 130 milioni di anni fa tra gli antichi Continenti Europeo, Oceanico e Africano, e da tale movimento sono nate le Alpi. Per intensità e per massimo impatto, il punto in cui gli strati si sono mescolati di più, quello soggetto al massimo innalzamento, ha generato la Valle d’Aosta. 

Quindi si può affermare che le viti valdostane si nutrono di un suolo derivante da tre Continenti diversi e ciò conferisce alle uve, e al vino, caratteristiche uniche e irriproducibili.

Le vette della Valle d’Aosta sono un elemento imprescindibile dell’identità regionale; sulle loro pendici si adagiano i vigneti terrazzati tramite tecniche secolari.

I vitigni autoctoni valdostani esprimono una ricchezza straordinaria: dodici, distribuiti su soli 60 km lineari di viticultura, un vitigno diverso ogni 5 km di vigne valdostane, una biodiversità senza paragoni nel mondo.

Il clima della Valle d’Aosta non è semplice per la pianta della vite a causa delle basse temperature, però le estati sono abbastanza calde, la ventilazione è costante e ci sono escursioni termiche significative. Questo permette una viticoltura di prezioso valore, frutto del duro lavoro dei vignaioli valdostani che hanno “strappato” i terreni alla montagna, per mettere a dimora le viti su pendenze da capogiro. 

È una viticoltura eroica quella della Valle d’Aosta, dove il sodalizio tra passione, tecnica e amore verso la propria terra, si traduce in vini prestigiosi.

Buon lavoro allora al neonato Consorzio, con l’augurio che la viticoltura di questi luoghi venga promossa e valorizzata come merita.

La Fondazione Italiana Sommelier formula i migliori auguri di successo nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.
© shutterstock
© RIPRODUZIONE RISERVATA