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Il Messaggero di Martedì 18 Giugno 2019
Pubblicato il 18/06/2019
Un bicchiere alla maniera dei benedettini
 
I monaci benedettini fecero molto per salvare la viticoltura toscana e, nel rispetto della regola, costruirono diversi conventi nella regione. Quercia al Poggio è uno di questi, trasformato in borgo rurale nel XIX secolo, fu acquistato dalla famiglia Rossi nel 1997. Intorno ai due corpi residenziali, Podere Cappella e Villa Proneta, che ospitano le strutture di accoglienza, si estende la tenuta: una riserva naturale di cento ettari ricca di boschi e ulivi. In vigna, nel cuore della denominazione, oltre al Sangiovese, protagonista assoluto, sono stati reimpiantati anche Canaiolo, Malvasia Nera e Ciliegiolo, tutte uve che concorrono alla composizione di questa etichetta, sotto la guida attenta di Maurizio Castelli, che di questo territorio se ne intende parecchio. Rubino luminoso, di grande profondità e ricchezza aromatica, offre piacevolissime note fruttate. Una grande freschezza dirige il sorso, assieme ai tannini levigati e composti.
 
Quercia al Poggio
Barberino Val del’Elsa FI
 
Chianti Classico 2015

Rosso Docg - Sangiovese 80%, Ciliegiolo, Canaiolo e Malvasia Nera 20% - € 16 - 4 Grappoli: La Grande Qualità di Bibenda


 
Il Messaggero di Martedì 18 Giugno 2019 / Quercia al Poggio
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