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La colazione di Baricco
Come un uovo di Pasqua, un romanzo con la sorpresa.
Pubblicato il 04/04/2018
FotografiaFiumi di inchiostro sono stati spesi sulla Pasqua e sulle colazioni tradizionali di questa giornata speciale. Su questo tema, ci piace qui riportare un breve passo tratto dal libro di Alessandro Baricco “La Sposa Giovane”, in cui la descrizione del rito della colazione della famiglia siciliana protagonista del romanzo è una divertente sorpresa da scoprire all’interno di un capolavoro. Mentre gli occhi scorrono le parole, si è immediatamente trasportati lì, completamente appartenenti a quella scena.
 
(…) “Dispersi dal sonno obbligato, torniamo a costituirci come famiglia e sfociamo a pian terreno nella grande sala delle colazioni come un fiume carsico adesso uscito alla luce, presagendo il mare. Lo facciamo per lo più ridendo.
Un mare apparecchiato è infatti la tavola delle colazioni – termine che nessuno ha mai pensato di usare al singolare , dove solo un plurale può restituire la ricchezza, l’abbondanza e l’irragionevole durata. Evidente è il senso pagano di ringraziamento – la calamità a cui si è scampati, il sonno. Su tutto veglia l’impercettibile scivolare di Modesto e di due camerieri. In un giorno normale, né di quaresima né di festa, l’ordinario apparato offre pane tostato bianco e bruno, riccioli di burro appoggiati sull’argento, confettura di nove frutti, miele e castagnata, otto tipi di pasticceria culminanti in un croissant inimitato, quattro torte in tinte diverse, coppa di panna montata, frutta di stagione sempre tagliata con geometrica simmetria, esposizione di rari frutti esotici, uova di giornata esibite in tre differenti tempi di cottura, formaggi freschi più un formaggio inglese detto Stilton, prosciutto del fattore a fette sottili, cubetti di mortadella, consommé di manzo, frutta cotta nel vino rosso, biscotti di meliga, pastiglie digestive all’anice, ciliegie di marzapane, gelato di nocciola, un bricco di cioccolata calda, praline svizzere, liquirizia, arachidi, latte, caffè.
Il tè è detestato, la camomilla riservata ai malati.”
Fotografia
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