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Giacomo Tachis non c'è più
Pubblicato il 05/02/2016
Fotografia

Se n’è andato Sabato. Lo piangiamo. E lo ricordiamo con affetto grande.

Che amo Giacomo tutti gli amici lo sanno. Lo amo per la sua simpatia intelligente, per i suoi occhi parlanti, per la sua voglia di vivere la vita in tutti i suoi edonistici aspetti, per la voglia matta di indicarmi una strada, di indicarmi le persone buone e quelle malvagie, soprattutto quelle stupide, quelle inutili, i falsi bravi.

Da attento osservatore conosceva tutto il mondo del vino e conosceva i segreti di quello fasullo.

Lo amo perché mi riteneva depositario di tutto, nel bene e nel male. Perché il male potesse significare protezione dell'amico.

Lo amo per la sua schiettezza, che era intelligenza e scienza. Lo amerò per sempre.

Poi era un bravo “vinaio”. Mescolatore, amava chiamarsi.

Sì, certo, era il più grande enologo del mondo. Ma questa è un’altra storia.

 

A me bastava pensarlo come il babbo di Sassicaia e Tignanello.

 

La Fondazione Italiana Sommelier è in lutto. Non solo perché Giacomo Tachis aveva di noi una stima immensa, ma perché memorabili resteranno per la vita i nostri eventi a lui dedicati.

A Ilaria, sua figlia, un abbraccio grande con la certezza che farà sempre quello che il babbo le ha detto.

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