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Anteprima. Troppo prima?
Pubblicato il 05/02/2016
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In questi primi mesi dell’anno è una consuetudine ricevere inviti legati alle anteprime delle nuove annate di vini importanti nel panorama italiano e, perché no, anche in quello internazionale. Alcune quasi sovrapposte.

Ovviamente la portata mediatica di questi eventi è nota e con essa anche i fiumi di articoli, recensioni e l’eco che  questi creeranno. Fin qui siamo tutti d’accordo.

Tuttavia la mia riflessione vuole essere sulla necessità di far uscire ed immettere nel mercato vini che realmente non sono ancora pronti; che senso ha ?

Posso comprendere la difficoltà del momento e il voler monetizzare quanto prima il vino prodotto, posso comprendere che vi sia anche una certa richiesta da soddisfare (?), ma violentare dei capolavori enologici assolutamente no!

Forse alcuni esperti affermeranno che è necessario per il cash flow, piuttosto che per questioni di budget ma penso ciò sia poco lungimirante.

Il consumatore non esperto che esperienza avrà da un vino che ha (forse) appena raggiunto il limite minimo di serbevolezza? Lo ordinerà ancora ?

È una mia idea certo, magari puramente edonistica ma è inconcepibile cercare di domare velocemente dei vini del genere. Vini che di fatto hanno bisogno almeno del doppio del tempo e, diciamocelo, spesso è già poco. Perché non dare il tempo che davvero serve?

Perché cercare di produrre in poco tempo ciò che invece ha necessità di tempi diversi?

Prendiamo le eccellenze e seguiamo quelle, se vogliamo diventare grandi!

Questa annosa questione si ripropone sempre più spesso e forse è una battaglia persa, ma noi vogliamo la qualità e la qualità ha bisogno di tempo, del tempo che le serve. Non ci sono compromessi; diamo al vino il tempo di cui ha bisogno.

Si potrebbe obiettare che è un evento per i giornalisti e per addetti ai lavori. D’accordo, ma tutta la gente che si vede ciondolare dentro questi eventi e che ingurgita tutto quello che viene versato nel bicchiere senza nessuna velleità? A che categoria appartengono? Saranno in grado di comprendere il lavoro e lo sforzo fatto dal produttore? O realizzeranno che quel vino o, dopo vari assaggi, quel prodotto non piace?

Quindi, alle anteprime e a tutti gli eventi che sostengano il vino, per carità! Siamo senz’altro favorevoli a qualsiasi iniziativa legata a promuovere il vino e il territorio, basta che per la fretta questo non diventi un clamoroso autogol. Quindi, per concludere: Evviva l’anteprima purché non troppo prima!

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