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Segreti in Val d’Orcia
Pubblicato il 04/12/2015
Fotografia

La Val d’Orcia non è fatta per essere attraversata di corsa e indipendentemente da come ci si sposti, a piedi, in bicicletta o a cavallo, la valle può essere solo vissuta attraverso un'immersione nelle sue terre dove la natura fa da protagonista. Viottoli, carrarecce e sentieri invitano il visitatore a muoversi lentamente, ad assaporare ciò che vede, a sostare di fronte a panorami mozzafiato e le antiche vie offrono dolci colline ricoperte da una fitta vegetazione di vigneti, oliveti, cipressi, faggeti e castagneti, interrotte da antichi abitati di origine medievale, case rurali e rocche con torri impervie che si disperdono nell'isolata e tranquilla natura dei luoghi. Nel triangolo d’eccellenza definito da Montalcino, Montepulciano e Pienza c’è un’altra geometria, delineata dai piccoli borghi medievali di Petroio e Castelmuzio e proprio fra questi ultimi, accanto alla cappella della Madonna del Parto, si diparte una di quelle Strade Bianche che disegnano il panorama toscano, la via che conduce all’ingresso di Podere Albiano. Azienda nata nel 2002, dal desiderio di Alberto Turri e Anna Becheri, è posta ad un’altitudine di 400 metri e gode di un microclima che risente delle benevoli correnti dovute in parte ancora al Monte Amiata, in parte all’essere sul confine tra due vallate, Val d’Orcia e Val di Chiana, con una buona escursione termica notte-giorno e un’ottima ventilazione. Con una superficie vitata di 4 ettari, l’intera coltivazione è allevata a cordone speronato con 6.250 ceppi ettaro e la collocazione in pendenza (ricordiamoci che siamo accanto alle Crete Senesi) e l’esposizione est-ovest costituiscono la condizione ideale per la coltivazione dei vitigni selezionati: Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Alberto ed Anna hanno scelto di essere autentici vigneron, sono i primi a entrare in campo la mattina per lavorare la vigna e gli ultimi a uscirne coccolando nel vero senso della parola i loro vigneti. Ciriè (2009-2010, Sangiovese e Merlot), Trìbolo (2009-2010, Sangiovese in purezza), Citto (2010, Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot), Petro (2009) e Albiano (2010), entrambi taglio bordolese, i vini proposti in degustazione che sembrano proprio ricalcare ed esprimere le note caratteriali di Alberto ed Anna.

Semplici ed accurati nello stile con il Citto, con i suoi profumi fruttati delicati ed espressivi; vivaci e solari con il Petro ed Albiano, dove sentori di macchia mediterranea s’intrecciano a sensazioni eteree; gioviali e passionali con il Ciriè, caratterizzato da tannino austero ma ben supportato da morbidezza e adeguata acidità; forti, profondi e di carattere con il Trìbolo che, con le sue note ematiche, di tostatura di caffè, di piccoli frutti rossi, di incenso e di balsamicità pizzicata da una venatura di spezie dolci, mostra tutta la tipicità del Sangiovese. Completano il mosaico le bellissime etichette, che riproducono i lavori di Enrico Paulucci, nativo di Pienza, affermato artista che ha realizzato interessanti opere con l’uso della cartapesta: sul Trìbolo e sul Ciri è rappresentano il paesaggio della Val d´Orcia, sul Petro e sul Citto sono state scelte rispettivamente l´immagine di tre figure umane e di un gallo stilizzati. Vini di grande equilibrio, solidi e ben fatti dove la terra e le piante ci mettono il talento, Alberto ed Anna la dedizione e la competenza grazie anche alle mani dell’enologo Paolo Vagaggini, figura fondamentale dell’azienda.

Podere Albiano 
Podere Albiano, 23 
53020 Trequanda (SI) 
Tel. 0577 665386
www.poderealbiano.it
info@poderealbiano.it

 

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