Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Le vie della birra a Civita Castellana
Pubblicato il 15/05/2015
Fotografia

Civita Castellana sorge su un promontorio tufaceo pianeggiante lungo la Via Flaminia. Un paesaggio ricco di dirupi e profonde forre scavate dal Treja e dai suoi affluenti. Ci troviamo in provincia di Viterbo al centro di quel territorio, in tempi lontani denominato Ager Faliscus, che dai Monti Cimini digrada lentamente verso il Tevere. Sullo sfondo il profilo isolato del monte Soratte e alle sue spalle le colline della Sabina.

Una terra anticamente abitata dai Falisci, popolo dell’Etruria meridionale dalla lingua affine al latino che raggiunse , soprattutto tra il V e IV secolo a.C., un elevato grado di civiltà. Gli scavi archeologici ci documentano un forte legame culturale con le vicine città etrusche, in particolare Veio, ma anche rapporti commerciali con le colonie greche. I materiali ritrovati a Falerii Veteres (corrispondente all’attuale Civita Castellana) e nell’area circostante ci hanno restituito le tracce di una popolazione estremamente attiva dedita all’allevamento e all’agricoltura ma anche particolarmente abile nell’arte della ceramica. Una storia, quella dei Falisci, che inevitabilmente si intreccia con quella di Roma. Sarà proprio quest’ultima, nella sua espansione verso nord a determinare, dopo un lungo periodo di scontri, la fine dell’indipendenza con la conquista nel 241 a.C. di Falerii Veteres ed il trasferimento forzato della popolazione in un luogo più a valle meno difendibile (Falerii Novi). La decadenza dell’Impero Romano porterà gradualmente alla fine di questo nuovo insediamento con il conseguente ripopolamento dell’antica città la cui posizione poteva garantire una difesa più sicura. La storia poi ci racconta di alterne vicende che in gran parte si incrociano, durante il Medioevo ed il Rinascimento, con quelle dello Stato della Chiesa. Successivamente all’annessione al Regno d’Italia si assiste, dopo un periodo di decadenza, ad una significativo sviluppo delle attività produttive in particolare nel settore della ceramica. Un’antica tradizione che rivive e che si consolida soprattutto nel secondo dopoguerra quando alla ceramica artistica si affiancheranno, con l’incremento delle industrie, gli articoli igienico sanitari, le stoviglierie e le piastrelle. Un settore altamente qualificato di così rilevante importanza da ottenere il riconoscimento normativo da parte della Regione Lazio con l’istituzione del Distretto industriale di Civita Castellana.

Sembra proprio di rivivere questa storia millenaria curiosando nel Birrificio di Claudio Conti ospitato nei locali della “ Castellania” (una delle prime fabbriche di ceramica di Civita Castellana poi chiusa negli anni ’80). E’ il viaggio l’idea che ricorre frequentemente nei pensieri e nelle parole di questo simpatico ed appassionato produttore nativo di Nepi, in provincia di Viterbo: ricordo dei numerosi spostamenti diversi anni fa tra Piemonte e Lombardia alla scoperta dei primi birrifici artigianali. Poi la conoscenza e l’amicizia di personaggi importanti del settore come Lelio Bottero e Maurizio Cancelli. Consigli e suggerimenti preziosi che spingono Claudio a tornare a casa con la convinzione di intraprendere una nuova avventura in cui legare le esperienze acquisite al suo territorio di origine. Alla fine del 2010 nasce così il birrificio con le attrezzature più moderne ed un impianto ad alta fermentazione. Al momento vengono prodotti undici tipi di birra per un totale di circa 700 ettolitri annui con malti in prevalenza provenienti da Belgio e Germania. Civita Castellana, crocevia di strade dalla lunga storia, e il suo circondario, con il caratteristico paesaggio, l’arte e le sue spezie, sono al centro del progetto di questo birrificio chiamato appunto Itineris. Un progetto ed un racconto esemplarmente riassunti nei nomi e nella grafica delle etichette.

Nascono così la Cimina, tipica Weizen dalla schiuma bianca e persistente,  fresca e lievemente agrumata al gusto, per preparazioni delicate di pesce, l’Amerina, dai fini sentori di miele e arancia amara, leggera ed elegante, molto equilibrata, la Francigena, in tipico stile trappista, abbastanza morbida e di discreta persistenza, perfetta con la pasticceria secca . Il tracciato di queste vie di comunicazione dalla storia millenaria, riportato schematicamente sulle etichette, rimanda a tempi lontani i cui protagonisti erano viandanti e pellegrini in lento cammino tra rocche medioevali e monasteri. La centralità del territorio appare evidente anche nei nomi e nelle etichette della Infinity e della Falisca dove si richiamano, rispettivamente, il basolato cosmatesco della Cattedrale di Civita Castellana (con il simbolismo legato ai suoi splendidi cerchi concentrici di porfido) e l’Arco di Giove di Falerii Novi. La prima è un’interessante stout nera, speziata con cardamomo, anice stellato, chiodi di garofano e cannella , dalla schiuma fine e persistente e dal sapore orientato sulle note tostate da provare, come suggerisce Claudio, in abbinamento con i gamberoni alla griglia. Molto robusta ed aromatica la Falisca, lavorata solo con luppoli americani e speziata con zenzero, pepe rosa e finocchiella selvatica, ideale con salumi e formaggi. La Flaminia si caratterizza invece per i richiami al caffè e al cacao ma anche per il gusto maltato che tende leggermente all’amaro.

Protagoniste nella LaZIAale sono le spezie e le erbe del viterbese: una birra leggermente ambrata con un breve finale di miele amaro che nasce da un progetto condiviso con altri birrifici laziali. Tra le ultime nate la Treja dal nome del fiume che nel vicino Parco Regionale scorre tra mulini e cascate in un paesaggio particolarmente suggestivo. Lavorata con semi di canapa decorticata, mirto e pepe rosa, da luppoli inglesi, all’olfatto è decisamente speziata e di buona persistenza per un abbinamento ideale con le carni bianche. Nelle adiacenze dello stabilimento un piccolo pub con veranda esterna consente di degustare e apprezzare i prodotti di questa piccola ma interessante realtà. 

Birrificio Itineris
Via Donatello 1
01033 Civita Castellana (VT)
Tel. 0761 1987862 - 3274229821
www.birrificioitineris.it
info@birrificioitineris.it

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA