Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Un pezzo di storia d’Abruzzo nel calice
Pubblicato il 09/01/2015
Fotografia

Quattro aziende vinicole dislocate tra gli areali della Doc Montepulciano d’Abruzzo e la generosa Igt delle Colline Pescaresi, e una grande storia familiare e produttiva alle spalle. Chiara Ciavolich, a capo della cantina di Miglianico riconosciuta come una delle più antiche d’Abruzzo, tiene testa alla crescente richiesta dei mercati internazionali usando fermezza e giusto criterio. Certo la cosa si fa davvero difficile quando a parlare è la tradizione, ma la scelta della profondità espressiva che va a discapito della normalizzazione del gusto e la ricerca del terroir che è la sola costante, creano un ponte solido tra i vini di Chiara e il capriccioso popolo del vino. Per fronteggiare le continue oscillazioni modaiole una gamma ben variegata che ha nelle tre linee proposte, Ancilla, Divus e Antrum un livello di qualità crescente dove differenze apparentemente macroscopiche come la maturazione in diversi contenitori (inox, barrique e botte grande o sola barrique), agiscono comunque come elementi sottili rispetto alla forte caratterizzazione territoriale. L’autenticità di questa azienda è apprezzabile nella costruzione della cantina di vinificazione scavata a metà ‘800 di fronte al palazzo padronale di Miglianico, il cui progetto di riqualificazione partito nel 2003 ha portato alla realizzazione di una suggestiva vineria-ristorante. Quadri, stampe e pannelli esplicativi sono forti elementi di storicità, come quello che racconta dell’occupazione nel ’43 del palazzo familiare da un comando di soldati tedeschi che utilizzarono il primo piano della cantina come rimessa ed officina meccanica dei micidiali Panzer, al fine di salvaguardarli dalle intercettazioni degli aerei degli Alleati, permettendo alla famiglia e ad alcuni abitanti del paese di rifugiarsi al piano sotterraneo.

Dal progetto di recupero conservativo sono emersi elementi significativi come le feritoie da dove veniva trasferito per gravità il mosto appena pigiato nelle tinaie di fermentazione, le grotte scavate nell’arenaria adibite anche allo stoccaggio del grano, e i ganci di ferro posti sulle pareti che servivano per filare la seta e la lana, sì perché all’epoca la cantina detta fondaco era un locale adibito a molteplici usi a seconda delle stagioni dell’anno e i Ciavolich erano ben conosciuti per i loro filati. La magia dell’atmosfera invita ad una visita alla vineria-ristorante, dove si possono gustare piatti della tradizione accompagnati ai vini prodotti in un luogo fuori dal tempo.

Montepulciano d’Abruzzo Divus 2011
Rosso Doc - Montepulciano 100% - 13,5% - € 11
Scintillante e cupa veste rubino. Il bouquet è un giocoso mix di ricordi di frutta sotto spirito, frutti di bosco ben maturi, invitanti sensazioni balsamiche e di erbe aromatiche, su toni terragni di grafite e rabarbaro. Al sorso è il bilanciamento tra struttura e morbidezza a tenere testa all’assaggio, con una carica tannica adeguata e piacevole sapidità. Succoso il finale, ricco di rimandi fruttati. Vinificato in acciaio, maturato in barrique e botte grande di rovere francese per un anno. Su filetto di manzo con salsa di castagne.

Ciavolich
Contrada Salmacina, 11
65014 Loreto Aprutino (PE)
Tel. 085 8289002 
www.ciavolich.com
ciavolich@ciavolich.com

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA