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La Rivoluzione Meridionale
Pubblicato il 07/03/2014
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Sviluppatasi ad inizio anni ’90, in pieno fermento di globalizzazione, la moderna enologia del Sud è stata una solida inforcata di astri nascenti. La rivincita del vino meridionale passa per l’entusiasmo delle nuove generazioni: giovani di cultura che hanno viaggiato e si sono arricchiti delle conoscenze enologiche non solo di vignaioli di altre zone d’Italia, ma anche di colleghi stranieri. Nel Bel Paese, gli anni Novanta si aprono all’insegna dei vitigni internazionali vinificati spesso in blend con uve autoctone, con forti eccezioni che provengono soprattutto dalle produzioni del Sud, dove l’autoctono trionfa e rivoluziona uno status quo che è sinonimo di inconsapevole enologia. In poco più di due lustri il Meridione d’Italia è passato da ruolo di serbatoio vinicolo adatto a rimpolpare nordiche produzioni dozzinali, a protagonista assoluto; da nuova frontiera dove “tutto è lecito”, a luogo di paternità di grandi vini.

In Sicilia, da sempre fucina di grandi talenti, Francesco e Carolina Cuccurullo rappresentano quanto di meglio la gioventù regionale sta esprimendo negli ultimi anni per valorizzare la splendida isola. Lo spiritus movens che ha alimentato l’idea imprenditoriale dei fratelli, è stato quello della qualità a tutti i costi, forti di un importante passato aziendale zootecnico e frutticolo, tuttora fiorente, e di suoli posti in posizione collinare privilegiata, (480 m slm) ubicati a metà strada tra Agrigento e Caltanissetta, che godono di elevate escursioni termiche tra giorno e notte, concimati da oltre un secolo con stallatico proveniente da bovini allevati in azienda. La realtà fondata dal bisnonno degli attuali proprietari, nasce in un tipico contesto di agricoltura intensiva di masseria siciliana, che insiste in un antico feudo che fu parte di un latifondo nobiliare. Oggi, Emiliano Falsini, giovane enologo e consulente di grido, ha impostato un lavoro attentissimo di viticoltura biologica e accurata enologia, volto al rispetto della materia prima, in nome dell’assoluta tipicità. In cantina criomacerazioni per i bianchi, ed estrazioni prolungate per i vini rossi, oltre all’utilizzo di lieviti autoctoni, sono alcune tra le accortezze utilizzate per portare nel bicchiere il meglio di questo splendido terroir.

L’assaggio del Sicilia Doc Haermosa, nobile Chardonnay in purezza vinificato in acciaio e maturato in piccola parte in barrique, è di assoluta espressività. Con estrema eleganza trasmette note luminescenti di frutta tropicale, caldi toni agrumati e mezzetinte di burro fuso mixate a ricordi boisé. In bocca è bilanciato e fascinoso nelle componenti morbido-sapide, ravvivate da sferzante freschezza che lo rendono perfetto su un’insalata alla catalana. Tra i rossi primeggia il Sicilia Rosso delle Rose, Nero d’Avola dai profumi pregiati di frutti selvatici, rosa damascena, liquirizia e tabacco scuro, su una bocca dallo sviluppo gustativo irrefrenabile e dal tannino ben estratto, che a tavola renderà grazia ad una spalla di Suino Nero dei Nebrodi. Degna di nota la new entry Sicilia Grillo, bianco Doc ottenuto da lunga macerazione sur lie, che unisce golosi ricordi agrumati, aromi floreali e mielati ad un gusto succoso, equilibrato e lauto di tracce minerali, un vero jolly in tavola. Da non tralasciare la linea Giglio, monovarietali da uve Inzolia, Syrah e Nero d’Avola, che incarnano in versione diretta ed appagante, il meglio delle varietà enologiche isolane. A casa Cuccurullo gli assaggi si svolgono all’ordine del giorno, ma non mancate di prenotare un soggiorno nell’accogliente struttura agrituristica aziendale, dove l’ospitalità è generosa ed ha il sapore di altri tempi.

Masseria del Feudo
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93100 Caltanissetta
Tel. 0934 5969719 
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