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Il coraggio è la risposta
Pubblicato il 13/12/2013
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IIn tempi così difficili, una fonte di ispirazione che possa motivare, non solo può risultare utile, ma fondamentale. Per questo motivo ho pensato di incontrare uno dei sommelier dalla carriera di maggior successo qui a Londra: Thomas Sorcinelli, General Manager al Savoy Grill di Gordon Ramsay. L'ambiente caldo e affascinante del Hotel Savoy mi accoglie con il suo sfarzo. Mi dirigo verso il ristorante, il cui ambiente, molto diverso dallo stile dell'hotel, ha un taglio moderno, arricchito da legni laccati, colori caldi, luci avvolgenti. Una raffinatezza che infonde una piacevole sensazione di serenità. Mi accomodo nella zona di attesa e Thomas mi raggiunge poco dopo. Ci eravamo incontrati di sfuggita ad un evento in precedenza, e ricordavo bene la sua gentilezza e professionalità. Ci allontaniamo dalla sala principale, ancora gremita di clienti nonostante sia ormai pomeriggio inoltrato, e raggiungiamo la sala dei banchetti privati, con l'imponente tavolo ovale e l'ovattata atmosfera dal sapore vintage.

La prima cosa che mi colpisce di questo giovane uomo dalla carriera così rimarchevole è lo sguardo deciso e intelligente, di chi ha intravisto un obiettivo e lo ha perseguito senza indugi. Inizia a raccontarmi il suo percorso lavorativo e la sua storia riflette in pieno la mia prima impressione. Un viaggio il suo segnato da una costante volontà di crescere, migliorare ed arrivare.

Nato a Senigallia, nelle Marche, come tutti i ragazzi che vivono in località turistiche, a 14 anni inizia la scuola alberghiera e durante l'estate lavora negli hotel della zona. L'ambizione lo fa subito puntare più in alto e la sua determinazione viene notata da un famoso ristoratore, che lo vuole nel suo prestigioso locale. Qui avviene il magico incontro con il mondo del vino, ed è amore a prima vista. Collaborando alla ristrutturazione della notevole cantina del ristorante, Thomas ha la prima, grande rivelazione. Quella è la carriera che vuole. L'unico modo per crescere e puntare in alto è però iniziare un percorso di studio. Si iscrive al corso per Sommelier di Pesaro e frequenta il primo livello. Lo studio apre ulteriormente la mente, chiarifica il percorso e dispiega l'ambizione. Ma per essere all'altezza delle sue aspirazioni, Thomas si rende conto che è indispensabile conoscere l'inglese. Scelta coraggiosissima quella di lasciare una carriera avviata e un ristorante stellato per cominciare tutto da zero in una città straniera, Londra. Ma il coraggio, se unito ad una ferrea volontà e alla voglia di mettersi in gioco, ripaga sempre. È così che Thomas si trasferisce e poco dopo inizia a lavorare in un gastro pub di Notting Hill. Contemporaneamente frequenta il Cambridge Institute: la sua sete di conoscenza non si accontenta di un inglese basico imparato sul posto. La visione è chiara e per raggiungere la meta, la preparazione deve essere impeccabile. E anche in questo caso, duro lavoro, sacrificio e impegno nel migliorarsi, ripagano con interessi. Tre anni dopo il gastro pub acquisisce una stella Michelin, e lui ne è orgogliosamente il head sommelier.

Da qui, la carriera decolla rapidamente. Viene assunto nel ristorante del più famoso e storico grande magazzino londinese, Harvey Nicols. E questa diventa la sua "palestra". Gestendo una formidabile carta dei vini che conta etichette prestigiose provenienti da tutto il mondo, con un turn over continuo, l'esperienza è più che formativa. Nello stesso periodo Thomas decide di completare il corso Sommelier iniziato in Italia e frequenta il secondo e terzo livello presso la sede AIS Londra diretta da Andrea Rinaldi. La sua competenza in questo periodo raggiunge livelli eccellenti. Ma ciò che lo dota di una marcia in più è la grande passione. Non solo per il vino, ma per il lavoro in se, per il lato manageriale e organizzativo in particolare, che diventano suoi punti di forza. Ed è grazie a questi suoi punti di forza che compie il suo prossimo, grande salto di carriera: viene assunto al Ritz come head sommelier.

Thomas mi descrive l'esperienza con una particolare luce negli occhi. Capisco bene che le soddisfazioni avute in quel luogo avvolto da un'atmosfera quasi magica, sono state altissime e indimenticabili. La sua naturale passione si trasforma qui in missione, che ha come scopo finale quello di regalare agli ospiti un'esperienza memorabile. Le sue doti manageriali si esplicano perfettamente nella gestione di un team di sommelier di alto livello. Tra le sue mansioni c'è anche quella di rivedere e ampliare l'incredibile carta dei vini, che all'epoca contava quasi un migliaio di etichette. Quattro anni di lavoro intenso e coinvolgente, attraverso i quali raggiunge i massimi livelli che la professione di sommelier possa offrire.

Cosa si può volere dopo il Ritz? A cos'altro si può aspirare? Qualsiasi altra esperienza successiva, anche di simile livello, potrebbe risultare non all'altezza. Eppure l'ambizione brucia e richiede nuove sfide. La consapevolezza che si cresce e si migliora solo nel cambiamento, porta Thomas verso una nuova scelta coraggiosa. A rivelare quale sarebbe stato il suo successivo step di carriera è un corso di management che il Ritz organizza per il personale e che Thomas frequenta con successo. La passione per il lato organizzativo del mestiere di sommelier si sviluppa trasformandosi in nuova, ambiziosa meta. La nuova sfida che gli viene proposta qualche tempo dopo è quella di gestire non più bottiglie, ma persone, in veste di General Manager. E non in un posto qualunque, ma in uno dei più iconici ristoranti di Londra, il Savoy Grill di Gordon Ramsay. In quanto General Manager i suoi compiti sono innumerevoli, dalla guida del personale, al controllo delle performance produttive del ristorante, al mantenimento degli altissimi livelli qualitativi del servizio, all'ottimizzazione del budget, al reclutamento di risorse umane. Una funzione impegnativa e di grande responsabilità che Thomas si è assunto con l'entusiasmo, l'estrema professionalità e la determinazione che hanno caratterizzato tutta la sua carriera.

Affascinata dal vibrante racconto di una vita di successi, arrivo alla domanda che mi ha portato qui: "Cosa consiglieresti, Thomas, dall'alto della tua esperienza, a chi comincia ora? Qual'è il segreto del tuo successo?" La sua risposta è semplice e la riassumerei con una efficace frase : "Non avere paura". "Non avere paura" è un mantra che ogni giovane dovrebbe ripetersi all'infinito, all'inizio di ogni nuovo giorno, all'inizio di ogni nuova sfida, di fronte ad ogni delusione o ad ogni piccola e grande difficoltà. Dovrebbe diventare il motto da usare come incentivo al perseguimento di sogni e aspirazioni, per avvicinarsi sempre più alla meta, qualsiasi essa sia.

Non aver paura di mettersi in gioco, in qualsiasi situazione.
Non aver paura di impegnarsi al massimo, di faticare.
Non aver paura di affrontare nuove sfide, anche quelle più ardue.
Non aver paura di fare qualche passo indietro, per poi farne molti in avanti.
Non aver paura di studiare ed imparare, di aggiornarsi sempre e costantemente.
Non aver paura delle proprie debolezze, per poterle superare.
Non aver paura di sbagliare, per imparare dai propri errori.
Non aver paura di rischiare.
Non aver paura di cambiare.
Non aver paura di evolvere.
Non aver paura.

È la paura che blocca, che rende tutto difficile e laborioso. Il coraggio, soprattutto se è accompagnato da una dose di umiltà, ripaga sempre con la più preziosa delle monete, la ricchezza interiore, che ci migliora come esseri umani prima, poi come Sommelier.

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