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A zonzo in alta quota
Da Tenerife un altro racconto del nostro corrispondente.
Pubblicato il 09/05/2018
Spostandoci da Santa Cruz de Tenerife verso sud, lambendo la costa orientale dell’isola “tinerfiña”, incontriamo vigneti tra i più alti d’Europa e d’Africa, parliamo di vigne posizionate tra i 1200 fino a 1700 (!) metri, adagiati su altopiani vulcanici fertili e argillosi adatti soprattutto alla coltivazione di uve bianche. Qui d’inverno nevica, mentre in primavera la nebbia si deposita sulle alture, favorendo quindi l’idratazione e le escursioni termiche.
A zonzo in alta quota
La zona vitivinícola che si snoda da Fasnia, Arico, Vilaflor, Granadilla de Abona fino a San Miguel, Arona e Adeje con colline “pie’ de mar” dai trecento ai quasi duemila metri rientra nella Denominazione di Origine D.O. de Abona. Istituita nel 1995, questa denominazione comprende circa 1200 ettari di vigne gestite da 1250 viticoltori e circa 20 cantine, per una produzione complessiva di circa due milioni di kg di uva ogni anno.
A zonzo in alta quotaUna tradizione vitivinicola che risale addirittura al Settecento, ad esempio a Vilaflor si possono visitare aziende tuttora a pieno regime che contano generazioni di storia alle spalle, cantine in perfetto stato di conservazione e musei all’aperto sulla cultura del vino. La modernizzazione in queste zone ha preso il via nei primi anni Cinquanta grazie alla presenza di alcune cooperative vitivinicole dalle produzioni qualitativamente eccellenti.

Il 60% della produzione attuale è rappresentato dalle uve bianche, tra cui primeggiano sia per qualità sia per quantità il Listan Bianco e la Malvasia Aromatica. Questi due “blancos” nelle tipologie “secos, semi-secos y dulces” esprimono una mineralità vellutata e leggera con un perfetto rapporto acidità-zuccheri favorendo abbinamenti versatili e armoniosi. lasciandoci un finale fresco, elegante, quasi complesso con note floreali e di frutta tropicale che ci invitano al riassaggio “placentero”.

Altre varietà bianche di pregio sono il Vijariego, il Moscatel, il Gual, il Bermejeulo, il Sabro che donano ai vini note di frutta tropicale come maracuyà, mango, gelsomino, fiori di arancio, frutta secca, mandorle.

La vocazione “por los vinos blancos” ha portato alla recente produzione di vini spumanti da vigneti posti a 1200 metri applicando per la spumantizzazione il Metodo Classico con seconda fermentazione in bottiglia per 12 mesi senza alcuna aggiunta di zuccheri. Spumanti Bianchi e Rosati dal perlage impeccabile, aromi fruttati e minerali fusi in un elegante finale.

Tra i Rossi il panorama presenta molteplici varietà autoctone come il Listan Negro, la Tintilla, il Baboso e Vijariego Negro e le uve “forestiere” come Syrah, Merlot, Pinot Noir e Cabernet Sauvignon. Le produzioni “de los tintos” riguardano sia i monovarietali sia i blend con vinificazione e maturazione in barrique francesi o americane, con un’intensità aromatica minerale sempre equilibrata, tannini nobili, note di frutta rossa, spezie ben integrate con gli aromi tostati.

Sono vini freschi che ben si abbinano ai piatti tipici locali, soprattutto con il formaggio, il pesce e la tipica porchetta di maialino nero delle Canarie, animaletti allo stato brado con i quali non è raro imbattersi se si va in gita in qualche azienda di montagna. Chin Pum ¡!
 
A zonzo in alta quota
A zonzo in alta quota
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