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Il mondo ha diritto alla pace e alla serenità
Pubblicato il 04/10/2017
Questa tanta voglia d'Italia di cui ci nutriamo da sempre, al compimento dei nostri primi vent'anni aumenta, portandoci dritti dritti a considerare ancor di più che le passioni non fanno mai calcoli sbagliati, ma arrivano direttamente al cuore. Vent'anni di passioni, venti anni di cuore.
 
Una passione, quella da noi rappresentata, da molti anni si inserisce a pieno titolo, come sempre abbiamo affermato, nell’universo della cultura italiana, insieme alla Filosofia, alla Poesia, all’Architettura, alla Musica, alla Pittura. Come tante costellazioni nel cielo della cultura contribuiscono sicuramente a unire le idee di donne e uomini del nostro Paese e di tutto il Mondo in un obiettivo di pace e serenità.
 
E se il mondo sembra non darci risposte concrete alla voglia di serenità, la sapienza del vino contribuisce invece notevolmente, come una panacea, ad alleviare gli orrori e la tristezza di questi anni.
FotografiaIl racconto del vino fatto dalla GUIDA BIBENDA 2018, insieme alle sue altre 19 sorelle, non solo ha contribuito in maniera importante ad aggregare le predette Culture ma ha soprattutto dato vita ad un’emancipazione spirituale come soltanto il "Canto della Terra verso il Cielo" sa dare.
 
BIBENDA ha parlato a milioni di persone delle differenze, delle tradizioni, delle diversità naturali, dei colori, delle mutazioni, delle tecniche, dal blend delle uve al blend dei vini di Giacomo Tachis, ha raccontato la storia infinita del vino perfetto che non esiste.
 
Mentre crescevamo a Nutella e figurine Panini, la voglia matta altro non era se non quella di cercare di costituire una Squadra Italia del Vino, per farne una grande e unica risorsa culturale.
Dettagli. Sono rimasti dettagli. Perché non poteva dipendere da noi, Cultori del Vino, Sommelier, Giornalisti, Scrittori, Insegnanti, l'emancipazione di quella atavica e radicata non cultura, che portava ciascun Produttore a pensare che il suo Vino fosse sicuramente meglio di quello di un altro Vignaiolo.
 
Diventa dunque un’assurda utopia lavorare ancora per questa unificazione, quando sono proprio loro, i Produttori, che da 100 anni non la vogliono, sebbene siano gli unici a poter giocare questa partita ma al tempo stesso non hanno mai pensato di volerla giocare.
 
La Cultura fine a sé stessa della quale siamo gli unici interpreti, avendone fatto unico scopo della nostra vita, perché soltanto di quello ci occupiamo, a volte, quest'anno ci ha fatto vivere momenti di scoraggiamento, quasi di impotenza.
 
Sarà per il modo becero che sposano molti parolai del vino, sarà per il cibo che entra di prepotenza in televisione, presentandosi troppo solo, con l’assenza totale del compagno vino.
 
Sarà per il Governo del Paese che proclamava il 2018 Anno del Cibo. Da solo, senza menzionare per niente la ricchezza culturale del Vino, le sue tradizioni, le sue diversità.
 
Sarà che per i 50 anni della Doc Franciacorta gli organizzatori di un Convegno hanno pensato bene di invitare filosofi, giornalai, critici gastronomici (sic!), senza l’ombra di un Sommelier. Quei Sommelier che per 50 anni hanno fatto studiare e insegnato a milioni di persone cosa fosse la Franciacorta.
 
L’abbiamo trovato di cattivo gusto e irrispettoso. Come altrettanto di cattivo gusto e irrispettosa è l’assenza dei Sommelier nei vari convegni nel segno del vino. Noi Sommelier, che da sempre abbiamo presentato i vini e siamo stati arbitri delle loro valutazioni per 53 anni.
 
Per fortuna il nostro entusiasmo ci porta avanti, grazie anche ai nostri obiettivi: il Vino a Scuola, i nostri meravigliosi Corsi per Sommelier, la possibilità per più di 700.000 persone di possedere una Guida BIBENDA.
 
Quindi, tra novità, aggiornamenti, filosofie di vinificazione, ristoranti meravigliosi che segnaliamo alla grande, in barba alla guida francese - la più stitica del mondo nei confronti del lavoro italiano – gli oli fantastici di raccolti unici, le grappe dell'intelligenza italiana.
 
Auguriamo buona lettura ai nostri amici che in migliaia ci leggono nella versione OnLine e nell'Applicazione.
 
Sorridiamo pure a queste ingenuità di non voler ancora considerare il vino come un prestigioso vanto del nostro Paese.
E proviamo a perdonare questa cecità, questa violenza delle false interpretazioni culturali, confidando che "Tanta Voglia d'Italia" non possa venire soltanto con la Ferrari e il vestito firmato.
 
Perdoniamoli oggi, anche perché, come dice Albano, "nel perdono è la forza di un Re!"
 
Buon divertimento, grazie e auguri per aver passato Vent'anni con noi!
 
Franco M. Ricci
Fotografia
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