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Il Tequila è maschio
Il distillato va servito in ampi bicchieri di cristallo per esaltarne al meglio gli aromi.
Pubblicato il 09/01/2017
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Tequila è una cittadina dello Stato di Jalisco in Messico ed è anche il principale distillato per questo paese. Il nome Tequila deriva dalla parola Tekilan che in lingua Nahuatl, meglio conosciuta come atzeco, significa luogo o zona di lavoratori. La tequila, anche se sarebbe più corretto dire il tequila perché in spagnolo è un sostantivo maschile, nasce dalla distillazione dell'agave tequilana Weber, varietà azzurra-blu, che è l'unica che si può usare per la produzione del Tequila solo dopo 6 o 8 anni di maturazione. Porta il nome del suo studioso, il medico militare e botanico francese Frederic Albert Constantin Weber che soggiornò in Messico negli anni dal1864 al 1870. Ad opera di una persona esperta del taglio, chiamata Jimador, l'agave viene privata di tutte le sue foglie appuntite e ridotta ad una grande pigna. La precisione del taglio è garantita da uno strumento apposito chiamato Coas. La pigna ottenuta viene trasportata in grandi forni a vapore dove, dopo essere stata ulteriormente tagliata, viene fatta cuocere a 90 gradi per due giorni interi. Il liquido così ottenuto viene poi fatto fermentare per tre giorni per poi passare alla distillazione. Il maestro distilador decide a suo piacimento quale debba essere il rapporto tra la quantità di distillato ottenuto dalla testa e quello ricavato dal cuore.
L'agave tequilana Weber


Se ne producono cinque tipologie: Bianco o Plata, imbottigliato subito dopo la distillazione; Oro, molto commerciale, mix tra tequila Bianco e invecchiato; Reposado, invecchiato minimo due mesi ma non più di tre anni; Anejo, con un invecchiamento minimo di un anno ma non superiore a tre; Extra Anejo, con una sosta in barrique di quercia per almeno tre anni. Per quanto riguarda le due ultime tipologie, il Consejo Regulador de Tequila, raccomanda di servirle in bicchieri Riedel, che permettano di apprezzarne al meglio gli aromi e di non usare il cosiddetto caballito in cui viene solitamente servita la Tequila. In chiusura, una divertente storiella narra della prima distilleria messicana chiusa per ordine del Re di Spagna perché temeva la concorrenza del prodotto con il suo brandy. Così, la distilleria venne chiusa, ma in segreto la tequila prodotta fino a quel momento, fu previdentemente nascosta in botti che garantirono al prodotto un ottimo invecchiamento da vero distillato di pregio. Fortunatamente, questo regio decreto dopo molti anni decadde, a tutto vantaggio del distillato gelosamente conservato e “salvato” dalla distruzione.
La raccolta dell'agave tequilana Weber
Il trasporto del Weber ad opera dei Jimador
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