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La Svizzera del Medio Oriente
Pubblicato il 04/12/2015
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Ricco di storia e di cultura, il Libano ha da sempre attratto altri popoli per le sue risorse naturali, diventando crocevia tra Europa, Asia e Africa, proprio per questo e per la sua riconosciuta neutralità è stato anche definito come la Svizzera del Medio Oriente. La convivenza e l'incontro di tante civiltà diverse, si esprime nel ricco panorama di confessioni religiose che vivono e convivono in questo Paese e che sono, in parte, alla base delle continue tensioni.

Eppure, proprio da questa sofferenza e senso di precarietà nasce un atteggiamento nei confronti della vita mirato a dare un senso profondo ad ogni cosa, anche la più piccola. C'è una sorta di ritualità nei comportamenti dei libanesi che sembra assicurare un ritmo preciso e un'attenzione particolare ad ogni gesto, ogni azione, ogni intenzione. È probabilmente questo, insieme ad una naturale propensione per la qualità, a fare del Paese dei cedri un punto di riferimento anche dell'eccellenza vinicola. In effetti non c'è da meravigliarsi poi tanto. Qui nasce la vite e qui si produce vino da più di 6000 anni.

La produzione libanese è costituita per lo più da vini rossi provenienti da varietà internazionali importate dalla Francia. La zona di coltivazione più fertile è la Valle della Bekaa, un altopiano che arriva fino ai 1.000 metri, racchiuso tra le montagne che segnano il confine con la Siria. Grazie alla sua posizione, nella valle si sono create delle condizioni microclimatiche particolarmente favorevoli allo sviluppo della viticoltura di qualità. Il mare è a poca distanza con i suoi influssi benefici. Le piogge, assenti in primavera, vengono sostituite dalla neve che si scioglie sulle montagne che la circondano. Le forti escursioni termiche ed un terreno ricco di limo fanno il resto. Si tratta di vini ancora poco conosciuti in Italia, nonostante la qualità espressa da molte aziende. 

Tra queste, Château Ksara, la più antica e visitata azienda vinicola, fondata nel 1875 dai Gesuiti, presenti in quelle terre per la loro opera di evangelizzazione. La storia della nascita di questa realtà si incrocia con una leggenda secondo la quale alcuni orfani accolti dai monaci scoprirono per caso delle grotte sotterranee di origine romana estese per circa due chilometri sotto il monastero. Da allora la produzione viene conservata in queste cantine che oltre ad assicurare temperatura e umidità costanti, rappresentano uno spazio di protezione che nel tempo ha salvato milioni di bottiglie e di botti da una situazione geopolitica non propriamente tranquilla.

Ksara è attualmente uno dei più importanti produttori del Libano e uno dei suoi fiori all'occhiello è sicuramente lo Château Rouge che nasce da uve Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 30% e Petit Verdot 10%. La vendemmia viene fatta a mano e le varietà vinificate separatamente. Ci vogliono poi 12 mesi di barrique nuove e 2 anni di affinamento in bottiglia prima di permettere al consumatore di mettere il naso e la bocca in questo prezioso liquido.

Nell’annata 2007 lo Château Rouge indossa un bel vestito color rubino con qualche riflesso granato. Subito decisa, al naso, una nota ferrosa che si accompagna a sensazioni più sfumate di spezie dal profumo penetrante. Emergono poi tocchi balsamici e vegetali e un accenno di frutti neri. Al palato è molto equilibrato con un corpo elegante e tannini di grana finissima. Sapidità e freschezza si rincorrono in una progressione ampia che lascia una piacevole sensazione di grafite. È un vino nel complesso rigoroso, ma piacevolissimo. 

Château Ksara 
Ksara, Libano
Tel. 00961 8 813495
www.chateauksara.com
info@ksara.com.lb

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