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Sardi a Treviso
Pubblicato il 08/04/2016
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Sardi a Treviso

“…la Sardegna, dove ogni spazio apparentemente conquistato nasconde un oltre che non si fa mai cogliere immediatamente, conservando la misteriosa verginità delle cose solo sfiorate” tratto da “Viaggio in Sardegna” di Michela Murgia.

A Treviso, nelle sale dell’aristocratica Villa Raspi, dimora veneta del ‘500, per un viaggio nell’anima più profonda della Sardegna alla scoperta del vino simbolo della regione: il Cannonau.

Cannonau è anche il nome del vitigno, noto nel bacino del Mediterraneo con il nome di “Garnacha” per gli iberici e di  “Grenache” per i francesi, che approdò sull’isola nel periodo della dominazione spagnola ( XV , XVI secolo).

È coltivato in tutta la regione, ma predilige zone ben esposte e ventilate. È resistente ai terreni aridi e ghiaiosi e viene allevato preferibilmente in forme raccolte, per lo più ad alberello, con sesti di allevamento ristretti e potatura corta per contenerne la vigoria, tecniche queste, frutto della sapienza dell'uomo che, nel tempo, ha interpretato al meglio le esigenze di questo vitigno.

I vini più rappresentativi si ottengono nei territori eletti riconducibili alle tre sottozone: Oliena (o Nepente di Oliena) e Jerzu, entrambi in provincia di Nuoro, Capo Ferrato in provincia di Cagliari. Qui i terreni granitici,  poveri di sostanza organica e ricchi di principi nutritivi tipici della media ed alta collina uniti alla viticoltura eroica, consentono di ottenere produzioni limitate e di grande qualità organolettica.

Per la DOC  ”Cannonau di Sardegna” sono previste, oltre alla tipologia rosso (anche in versione riserva con almeno 24 mesi di invecchiamento di cui almeno 6 in botti di legno), il rosato, il liquoroso (sia secco che dolce) e il passito. La menzione “Classico” è riservata ai vini della sola provincia di Nuoro ed Ogliastra: invecchiamento di almeno 2 anni di cui almeno 12 mesi in botti di legno.

Un ringraziamento speciale va a Massimo Billetto, Docente di Fondazione Italiana Sommelier, che ha magistralmente  condotto la serata e ai Produttori che, ciascuno con la propria personale interpretazione del Cannonau, hanno saputo esprimere il valore straordinario della loro terra e le caratteristiche varietali del vitigno. La degustazione ha catturato pienamente i sensi evidenziando sentori ed aromi di grande complessità, pregio e raffinatezza uniti ad una rimarchevole tipicità: vini che richiedono tempo e concentrazione per essere scoperti e che affascinano anche per qualche loro imperfezione.  

 

DULE Cannonau di Sardegna DOC 2012 – Azienda Agricola Giuseppe Gabbas (NU)

Una realtà vitivinicola in provincia di Nuoro, ai piedi del Supramonte, con 20 ettari vitati che godono di un contesto pedoclimatico favorevole con effetti positivi sul colore e sul profilo aromatiche delle uve. 

Le viti del vigneto “Dule” hanno 40 anni di storia; l’uva che se ne ricava fermenta sulle bucce per 20-25 giorni; la maturazione avviene in barrique di rovere francese per 12 mesi, l’evoluzione prosegue in bottiglia per altri 10-12 mesi. Dominante olfattiva minerale, di roccia, grafite e terra bagnata, a seguire una miscela che unisce la frutta matura con note floreali in appassimento (rosa e viola appassite), spezia dolce derivante dal legno (note di cannella con sottofondo di tostatura),  spezia scura (pepe e noce moscata) che la naturale evoluzione in bottiglia esprime. Al palato il vino risulta asciutto, con tannino evidente, dotato di spalla acida, con finale molto caldo. Non perfettamente equilibrato ma persistente, con un ritorno di vaniglia e di tostatura.

 

SEDILESU Cannonau di Sardegna Riserva DOC 2010 – Giuseppe Sedilesu (NU)

Azienda a conduzione familiare sita in Mamoiada, località situata in collina nei pressi di Nuoro,  particolarmente vocata alla coltivazione della vite. Per i figli del sig. Giuseppe che da un decennio conducono l’attività, un “buon vino” deve rispondere, per tipologia e tipicità, a quello che loro stessi riconoscono come il vino delle radici, quello che hanno “incarnato” fin dalla tenera età. Le cose nuove introdotte, sono comunque rivolte a salvare l’anima del vino e al rispetto della materia prima.

Questa Riserva si produce solo nelle annate migliori, con uve selezionate a mano, provenienti dalle vigne più vecchie le cui rese in pianta sono bassissime. Dopo la pressatura soffice, la fermentazione spontanea avviene per 30 gg, in parte anche in botti da 75 hl, come vuole la tradizione locale. Il vino non viene filtrato. Segue l’affinamento in bottiglia per 12 mesi.

L’olfatto è caleidoscopico: profumi seducenti, di grande profondità. Note scure, di grafite, di terra bagnata, note ferrose unite ad una esplosione fruttata, di frutti di bosco maturi, spezie scure, note balsamiche di erbe aromatiche. Già al primo sorso il vino rilascia una cospicua sensazione pseudocalorica accompagnata da una grande intensità aromatica: sentori di frutta matura che sfumano, sul finale, verso note mentolate rilasciando una sensazione quasi rinfrescante. Prodotto di notevole masticabilità e struttura.

JOSTO MIGLIOR Cannonau di Sardegna DOC 2011 Riserva – Antichi Poderi Jerzu (NU)

I numeri della Cooperativa Antichi Poderi di Jerzu: 1950, l’anno di fondazione – 430, i soci viticoltori – 650, gli ettari vitati totali: un modello di eccellenza, che ha elaborato nel tempo uno stile perfetto, sintesi fra tradizione antichissima e modernità.

Il bouquet esprime note minerali, salmastre, in secondo piano si percepiscono le note fruttate; a seguire un richiamo alle spezie sia dolci che scure. Un accenno di selvatico caratterizza questo vino e gli conferisce un fascino speciale.

In bocca si ritrova tutta la complessità colta all’olfatto; persistenza rimarchevole, il finale sottile lascia una spiccata sapidità. Un vino di pregio ed eleganza, che trasmette tutta la sapienza del produttore nel calibrare l’uso del legno nella fase di maturazione.


JERZU ALBERTO LOI Cannonau di Sardegna Riserva DOC 2009 – Vitivinicola Alberto Loi (NU)

Tre generazioni di viticoltori, tre tenute localizzate nell’Ogliastra, fra Cardedu (vicinissima al mare), Jerzu e San Vito.  Si coltivano cannonau ed altre varietà autoctone a bacca bianca e rossa.

Il vino selezionato deriva da un vitigno coltivato in collina, dalle rese bassissime, denominato cru “Riserve”: vinificazione in acciaio, poi un primo passaggio in botti grandi di slavonia e uno successivo in barrique di rovere francese.

All’olfatto colpisce la nota moderna del legno caratterizzata dalle spezie dolci e tostatura, a seguire sentori ancestrali, un richiamo selvatico, che restituisce un carattere di piacevole rusticità. Ancora spezie, note minerali di terra scura, note vegetali di muschio e balsamiche di macchia mediterranea ed erbe officinali. Con il passare del tempo, sentori più eterei. Al palato tutte le componenti risultano composte offrendo una straordinaria piacevolezza di beva. Sette anni dalla vendemmia e molto ancora  da svolgere, forse meno intrigante di altri ma certamente un vino di grande precisione.

TENORES Romangia IGT 2010- Tenute Dettori Sennori (SS) 

Dal cuore antico della Gallura, Alessandro Dettori si definisce “un piccolo artigiano del vino e della terra“. Tutto, dalla vigna alla cantina, viene condotto nel massimo rispetto della natura e dei suoi ritmi, rimanendo fedele alla tradizione e limitando al minimo l’intervento dell’uomo.

 “L’uva viene diraspata ma non pigiata e viene lasciata a macerare nei tini di cemento senza aggiunta alcuna di solforosa. La durata della macerazione dipende dalle caratteristiche del mosto. Puo? durare dai due ai venti giorni. Macerazioni piu? lunghe non appartengono alla nostra cultura. La svinatura avviene sempre a mano per preservare la buccia. Il mosto prosegue il suo cammino nelle piccole vasche di cemento sino al suo imbottigliamento, di solito dopo due, tre anni. In Cantina non e? stato utilizzato alcun prodotto di chimica di sintesi oltre allo zolfo. Non sono stati aggiunti lieviti, enzimi ed ogni altro coadiuvante della vinificazione e maturazione del vino. Non filtrato, non chiarificato, non barricato… Ogni bottiglia puo? essere diversa…” tratto dal sito internet di Tenute Dettori.

Da una terra poetica, la Romangia, da cui il vino in degustazione riprende il nome, si manifesta un olfatto di grande potenza: un’esplosione di note speziate, di erbe officinali ed aromatiche. A seguire una complessità di profumi fruttati: si percepisce nettamente la frutta fresca, croccante, note di mandarino, di cedro anche candito, di frutti di bosco, di fragolina. Ricordi di evoluzione tipici di un cognac, di spezia dolce. Un vorticare di sensazioni in continuo mutamento, una straordinaria ampiezza di bouquet.

Al palato sorprende e conferma tutta la sua originalità: la presenza alcoolica importante si integra alle altre componenti, si scopre un sottile residuo zuccherino. Un vino dalla persistenza infinita, adatto a qualunque momento, anche da meditazione.

MONTISCI Riserva Franzisca Cannonau di Sardegna DOC 2013 – Giovanni Montisci (NU)

Del Signor Montisci, si coglie immediatamente la genuinità: la scheda tecnica del vino scritta rigorosamente di suo pugno. Nel comune di Marmoiada, coltiva appena 2 ettari di vigna secondo i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica. In cantina niente lieviti selezionati, nessuna filtrazione, nessuna chiarifica.

La riserva in esame, solo 2000 bottiglie, è prodotta con le uve della vigna più vecchia, ben 85 anni: fermentazione di 30 gg in piccoli tini con follature manuali giornaliere, poi maturazione di  2 anni in botti di rovere. Vino di notevole compattezza e di grande concentrazione aromatica. Al naso nota floreale che ricorda il geranio, un riflesso minerale ferroso, sul fondo si intercetta una matrice fruttata di frutto fresco, poi una nota vegetale quasi di ortaggio. A seguire si affaccia la speziatura, le note balsamiche di macchia mediterranea, di liquirizia.  Attacco in bocca di frutto croccante che prosegue su note più scure; la componente alcoolica risulta ben intrecciata con il tannino vellutato; esuberante acidità e sapidità ed una straordinaria persistenza al palato, sul finale sentori di cioccolato. Vino giovane ma già estremamente equilibrato con un lungo futuro di evoluzione davanti a sé.

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