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Rossi di Gaillac
Pubblicato il 26/02/2016
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Alla scoperta dei Vitigni Autoctoni di Francia: i Rossi di Gaillac

Il paesaggio tra Toulouse, Albi e Cahors è davvero incantevole. Dolci colline a perdita d’occhio, intervallate di tanto in tanto da piccoli corsi d’acqua. A sud i Pirenei, a Est e ad Ovest, il caldo Mediterraneo e il fresco Oceano Atlantico.

Tutte queste condizioni concorrono a creare un microclima ideale per la coltura dell’uva in quest’angolo di Languedoc noto anche come la Toscana francese. I primi a rendersene conto furono i Galli e furono poi i Romani che qui diedero vita a uno dei più antichi vigneti di Francia.
Nella zona tra Toulouse e Albi ad avere maggiore reputazione erano i bianchi, che già nel 1938 ottennero l’Appellation d’Origine Contrôlée. Rossi e rosati dovranno attendere invece fino al 1970. All’AOC fu dato l’antico nome della regione, Gaillac, e il suo slogan fu «Gaillac, parce que les vins d'avenir ont toujours un passé.»

14 sono i vitigni autoctoni a costituire il passato, e il futuro, di questa regione vinicola. 3 quelli a bacca rossa: Brocol, Duras e Prunelart.

Il Brocol, conosciuto anche come Fer Servadou, è probabilmente l’antenato del Cabernet; secondo la tradizione sarebbe arrivato nella regione di Gaillac grazie alle monache del convento di Conques, nell’Aveyron. Altra ipotesi lo vede nascere invece nei Paesi Baschi e arrivare a Gaillac grazie ai pellegrini di ritorno da Santiago de Compostela. Un vitigno selvatico, ruvido, come le montagne da cui proviene, caratterizzato da sentori marcati di lampone e cassis. Può essere vinificato in purezza ma per rendere al meglio ha bisogno di essere addomesticato, abbinandolo ad altre uve più gentili.

La natura non lascia mai le cose a metà e ha creato pertanto il giusto compagno a questo vitigno tanto arcigno: il Duras. Un vitigno gentile, delicato, che apporta l’eleganza che manca al Brocol, apportando sentori di spezie e pepe. Questo vitigno era già conosciuto e apprezzato in epoca romana (Catone vi si riferisce con l’appellativo di Duracina) e scomparve completamente durante il periodo della fillossera.

Storia a sé per il Prunelart, il terzo dei vitigni autoctoni a bacca rossa. Le prime indicazioni su questo vitigno risalgono al XV secolo e fu dato per estinto alla fine della crisi della fillossera. Solo il paziente lavoro della famiglia Plageoles negli anni ’70 del secolo scorso ne ha permesso il recupero e il reinserimento nella lista dei vitigni autorizzati nella AOC di Gaillac. Sovente confuso con il Malbec (di cui è probabilmente l’antenato) il Prunelart è di vitigno vigoroso ma poco produttivo, caratterizzato da aromi di prugna fresca, liquirizia, spezie e talvolta cuoio.

Castel de Brames è una delle aziende vinicole ad aver puntato sulla valorizzazione dei vitigni scomparsi e una della poche a vinificare in purezza i tre vitigni autoctoni. La proprietà si estende su 30 ettari vitati, 20 dei quali dedicati alle uve a bacca rossa. Dal 1969 al timone dell’azienda c’è la coppia Camille Bauguil e Alain Boullenger, che anno dopo anno modificano le loro tecniche produttive cercando, nel rispetto dei parametri di qualità richiesti dal mercato, di avvicinarsi alle antiche tecniche di vinificazione.

Il Brocol 2014 è un Brocol vinificato in purezza. La vigna da cui proviene si trova su suolo misto di argilla e grave. Le viti sono allevate a cordone di Royat alternato con rendimenti nell’ordine di 40 hl per ettaro.

La fermentazione avviene in tini orizzontali con rimescolamenti quotidiani all’antica (con i piedi) durante 10 giorni a temperatura controllata.

Il colore è rubino intenso, quasi nero con sentori marcati di frutti rossi, in particolare cassis, e una punta di spezie. In bocca ritroviamo i frutti rossi e la nota speziata, tannini fini ma presenti e una punta di acidità. Il vino accompagna bene carni alla griglia o piatti di affettati.

Il Duras 2012 è vinificato in purezza. La vigna da cui proviene si trova su suolo argilloso. Il colore è rubino brillante con evidenti note di pepe. In bocca troviamo dei tannini rotondi e grassi, per un vino caldo capace di accompagnare i piatti sostanzioni della cucina transalpina come la cassoulet.

Il Cépage Oublié 2014 è un Prunelart vinificato in purezza. La vigna da cui proviene si trova su suolo a predominanza di graves, simile pertanto al terroir tipico della regione di Bordeaux. Le viti, giovani, sono allevate a cordone di Royat corto o alternato con rendimenti nell’ordine di 30 hl per ettaro.
La fermentazione avviene in tini orizzontali con rimescolamenti quotidiani all’antica (con i piedi) durante 10 giorni a temperatura controllata.

Il colore è rubino con riflessi violacei. Al naso le note caratteristiche sono quelle di litchi, rosa, violetta e pepe. Sarà la maturazione a far venire fuori le note di prugna che danno il nome al vitigno. In bocca troviamo un vino dal sapore originale, misto di forza e dolcezza. Assolutamente da provare in accompagnamento ai dessert a base di cioccolato.


Castel de Brames
Località Brames-Aïgues
81310 PEYROLE
France
Tel 05 63 57 25 80
www.castel-de-brames.com

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