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Quando il Vino si fa Musica
Pubblicato il 05/02/2016
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Si è tenuta il 29 gennaio scorso, presso il Polo Didattico di Frosinone, sede territoriale della Fondazione Italiana Sommelier, la degustazione che ha visto protagonista la prestigiosa Azienda toscana Fèlsina e la musica classica.

Un evento senza precedenti quello che la Fondazione Italiana Sommelier - Delegazione di Frosinone ha organizzato lo scorso 29 gennaio con il patrocinio del Comune di Frosinone.  Il 2016 della Fondazione Italiana Sommelier ciociara si è aperto infatti con la degustazione dei vini di una delle più importanti aziende vitivinicole italiane, Fèlsina,  della famiglia Poggiali di Castelnuovo Berardenga (SI). A renderlo unico è stata  la modalità dell'evento. Per la prima volta, infatti, con la collaborazione  del Conservatorio "Licinio Refice " di Frosinone, il mondo del vino e quello della musica si sono incontrati in un connubio geniale e affascinante di culture apparentemente distanti fra loro.  

È stata infatti la musica del quartetto "Armoniche Visioni", composto dai talentuosi allievi del Conservatorio, Ilenia Lombardi al violino, Teresa Iannilli alla viola, Vincenzo Corsi al contrabbasso e Francesco Amici al pianoforte, a sottolineare  la presentazione dei vini dell'azienda. Da sempre appassionata sostenitrice di iniziative legate al mondo musicale giovanile, l'Azienda è stata rappresentata per l'occasione da Giuseppe Mazzocolin, genero del fondatore Giovanni Poggiali,  affiancato dalla sapiente guida di Luciano Mallozzi, con la sua immancabile simpatia e competenza. Ai numerosi presenti alla serata Mazzocolin, con grande passione e partecipazione emotiva ha spiegato che bisogna "imparare da chi suona, il che vuol dire imparare a percepire le relazioni profonde tra ciò che ci circonda, cosa fondamentale per chi si occupa di agricoltura". Proprio dall'agricoltura, dall'amore sconfinato per la sua terra di adozione ha avuto inizio la serata sulle note del Canone in re maggiore di Pachelbel, con l'assaggio di due oli extravergini di oliva monovarietali (Raggiolo e Leccino) prodotti sempre dall'Azienda Fèlsina, della quale l'olivicoltura costituisce un altro fiore all'occhiello. Ad aprire la sequenza dei vini, sottolineata dall'intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni, è stato il singolare Spumante Brut Rosé (sangiovese 50 %,  pinot nero 30%, chardonnay 20%). Sono state quindi degustate le annate 2012 e 1997 di Maestro Raro Toscana IGT (cabernet sauvignon 100% ), il cui nome ricorda ancora una volta l'amore di Félsina per la musica, visto che "Maestro Raro" fu uno degli pseudonimi con cui Robert Schumann firmò alcuni dei suoi lavori.  Le note della Primavera di Vivaldi hanno accompagnato la degustazione delle due annate, 2011 e 2007, di Chianti Classico Rancia Riserva  che, con Fontalloro, nella fattispecie le annate 2010 e 1993, costituiscono l'identità di Fèlsina a partire dal 1983, quando furono prodotte le prime annate. L’amicizia con Luigi Veronelli e la collaborazione con l’enologo Franco Bernabei hanno tracciato sin da allora un cammino che si rivela con estrema coerenza nei vini fino ai giorni nostri. Terra di frontiera tra il Chianti e le Crete Senesi, il Territorio di Fèlsina rappresenta infatti patrimonio di cloni di Sangiovese dalle infinite possibilità. Brani di Bach, Elgar e Massenet hanno continuato ad allietare la serata che si è conclusa  con lo splendido Vin Santo del Chianti Classico 2001. Molto apprezzati, in abbinamento ai vini, i salumi ed i formaggi toscani di pregio del buffet offerto a fine serata. Anche questo importante particolare ha contribuito senza dubbio a rendere speciale questa serata della Fondazione Italiana Sommelier di Frosinone, che continua così le sue attività all'insegna del binomio vino - cultura in tutte le sue possibili declinazioni.

 

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