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Vini di Collina
Pubblicato il 15/01/2016
Fotografia

Le colline Novaresi, situate nella parte nord del Piemonte, sono ricche di terreni morenici composti d’argilla, sabbia e ciottoli. La buona capacità drenante del suolo e le moderate precipitazioni, che occorrono nel periodo di maturazione delle uve, apportano il giusto stress idrico per una produzione qualitativa. L’azienda agricola Mirù fu fondata nel 1964 da Eugenio Arlunno, il quale estese il vigneto di proprietà - grande a malapena per soddisfare il consumo interno famigliare - con l’acquisto di ulteriori terreni; per arrivare poi nel 1980 a creare una vera e propria cantina.

La prima bottiglia uscì con l’etichetta del 1983, anno in cui nacque l’attuale titolare Marco Arlunno. Da allora gli sforzi non si focalizzarono solamente su una produzione qualitativa del vino, ma furono instradati, allo stesso tempo, verso una coltivazione rispettosa della natura adottando, sin da tempi precoci, la lotta guidata e integrata, limitando l’uso di agenti chimici per la coltivazione delle uve. Le varietà scelte sono rigorosamente autoctone e locali: Uva Rara, Vespolina, Nebbiolo ed Erbaluce; le vecchie vigne sono allevate a Guyot semplice, ma con l’ingresso di nuovi impianti, per un’ottimizzazione della produzione, è stata preferita la forma del Guyot doppio. La proprietà conta dieci ettari vitati per una produzione annua di 40.000 bottiglie.

Il Ghemme 2006 è prodotto da uve Nebbiolo con un tocco di Vespolina al 5%. La fermentazione alcolica e malolattica sono sviluppate in vasche di acciaio a temperatura controllata. Il vino è affinato in grandi botti di Rovere Francese e Slavonia per trenta mesi, cui segue un anno di affinamento in bottiglia. Il colore è rubino lievemente granato. Il naso mostra in primis sentori di humus e cuoio contornati dalla freschezza tipica dell’arancia rossa, che quadrerà successivamente al palato. In un secondo momento compaiono aromi fruttati di ciliegia e prugna. La bocca è meno imperante dell’olfatto, i tannini mostrano un buon carattere; la conclusione è lievemente amaricante.

La Bonarda 2009 è un blend di Uva Rara (l’85%) e Nebbiolo (15%). Il vino affina in grandi botti di Rovere di Slavonia per trentasei mesi, completando con altri nove di vetro. Il colore è rubino e violaceo. Il naso è certamente ampio orientato su spezie, erbe e frutta, nello specifico: eucalipto, mirto, salvia, pepe, ciliegia e chiodo di garofano. Il sorso è fresco e agrumato. La persistenza lunga, con ritorni retro-olfattivi che ne allungano la piacevolezza.

Mirù
Piazza Antonelli, 24
28074 Ghemme (NO)
Tel. 0163 840032
www.aziendaagricolamiru.it
info@aziendaagricolamiru.it

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