Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Alcol e minori: una coppia a rischio
Pubblicato il 15/05/2015
Fotografia

“Alcol snaturato”, il nuovo brano di Elio e le Storie Tese per la campagna del Ministero della salute contro l’abuso di alcol. Ma il problema nel nostro Paese è l’assenza di una” cultura del bere”. Incominciano a bere a 11 anni di tutto; birra principalmente, aperitivi alcolici, super alcolici, vino. Un esercito di 800mila giovani minori - appunto tra gli 11 e i 17 anni - a rischio di alcoldipendenza. Quattrocentomila quelli che ricorrono al “binge drinking (consumo smodato del bere in un brevissimo arco di tempo) e seimila alle drunkoressiche, tanto che nel 2014 il 17% di tutti i ricoveri al Pronto Soccorso causati dall’alcol ha riguardato minori di 14 anni. La quota del rischio di abuso di alcol arriva a 1milione e 600 mila se si comprende la fascia di età fino ai 21 anni. Anche se è diminuito nell’ultimo decennio il consumo procapite di alcol, le campagne di prevenzione non sembra abbiamo fatto breccia sul fenomeno. Ci riprova ora il Ministero della Salute con la campagna “Alcol snaturato” canzone irriverente e ironica scritta dalla band musicale Elio e le Storie Tese, presentata di recente a Roma al Liceo scientifico J.K Kennedy. Formazione, informazione ma soprattutto consapevolezza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è tassativa: astensione totale fino a 16 anni dove il rischio di dipendenza dall’alcol è di 4 volte maggiore rispetto l’adulto con conseguenti ed evidenti comportamenti asociali e alti rischi per la salute: il consumo di alcol interferisce sul regolare e completo sviluppo del cervello fortemente vulnerabile fino ai 25 anni. Un giovane con problemi di alcol sarà un adulto malato con alti costi per la collettività: 25 miliardi l’anno nel nostro Paese. Gli interventi di salute pubblica non mancano ma in Italia sono assolutamente disattesi come la legge sulla vendita delle bevande alcoliche ai minori e i controlli nei locali pubblici e nei luoghi di aggregazione. Come sempre un ruolo importante lo gioca l’informazione che non deve essere né punitiva né aggressiva se non vuole rischiare il rebaund (contraccolpo), ma convincente: no alcol ai minori, sì al consumo consapevole e di qualità agli adulti per tutti i tipi di bevande. Le campagne istituzionali dovrebbero incentivare anche la formazione competente a 360 gradi da parte dei comunicatori, giornalisti, addetti ai lavori, sommelier ecc. per diffondere una vera “cultura del bere”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA