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Pauli’s, il nuovo volto di una cantina sociale
Pubblicato il 11/10/2013
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È tra le più antiche cantine sociali d’Italia, di sicuro la prima nata in Sardegna. A Monserrato, una manciata di chilometri da Cagliari, la vite ha una storia lunga fatta di piccoli agricoltori che nel 1908 si associano per tutelare la propria fonte di reddito. La vera parabola ascendente inizia però nel 1924 quando, raggiunta la quota di 79 aderenti, viene ricostituito l’assetto societario creando una Società Cooperativa anonima. Il contesto produttivo è quello del Campidano, da sempre il più importante serbatoio di vino della Sardegna e quello con la più solida tradizione in materia anche in virtù del filo diretto con la Regia Scuola Enologica di Cagliari (poi Regia Scuola Speciale di Agricoltura), fattore che ha reso i vignaioli monserratini immediatamente ricettivi e sensibili all’eco della sperimentazione e degli apporti migliorativi che da lì si sarebbero propagati nelle altre zone vocate dell’isola.

Così le uve destinate al taglio di vini del “continente” carenti in forza alcolica, affiancate da quelle alla base di vini sfusi per il mercato interno, si sono trasformate man mano in uve capaci di creare prodotti con una personalità distinta, sempre più legata all’espressione del territorio e del patrimonio ampelografico locale. Una storia comune ad altre realtà italiane cooperative e non solo: il passaggio dalla quantità alla qualità. Oggi che i soci conferenti sono oltre 300, per un totale di 740 ettari sparsi tra i comuni di Monserrato, Ussana, Sestu, Settimo, San Pietro, Barrali, Pimentel, Sant’Andrea Frius, Selargius e Donori - ciò che ha resistito al massiccio espianto di vigneti incentivato dalla Comunità Europea nel corso degli anni ’90 - la qualità è diventata un imperativo categorico, valore etico e di affermazione della propria identità, ma anche strumento imprescindibile per essere competitivi ed espandere la propria presenza oltre i confini nazionali.

È per questo che negli ultimi anni la Cantina Sociale di Monserrato si è lanciata in un nuovo corso che, senza abbandonare la fonte di reddito sicura dei numerosi aficionados della damigiana a chilometro zero, ha puntato a valorizzare il grande patrimonio viticolo della zona con una selezione di prodotti imbottigliati pensati con rigore dalla vigna all’etichetta. Chiaro, è anche una questione di facciata, ma non solo. Si comincia dal dare appeal al nome della cantina: “Pauli’s”, antico nome di Monserrato, allontanando la percezione del consumatore dal luogo comune che fa coincidere il concetto di “cantina sociale” con la mediocrità del suo prodotto. E si continua con il vetro da 75 cl e un’etichetta gradevole all’occhio. Ma in mezzo c’è la sostanza, il contenuto frutto di scelte rigorose all’origine, di tecniche e di mezzi di lavorazione delle uve evoluti. Eccetto alcune modeste presenze in uvaggio di Chardonnay, Sangiovese e Montepulciano, sono i vitigni autoctoni a identificare in modo netto le cinque linee del marchio Cantina Pauli’s. In purezza e in blend, i protagonisti sono sempre Nuragus, Nasco, Vermentino, Moscato di Cagliari per i bianchi; Cannonau e Monica per i rossi che raggiungono il vertice qualitativo nelle linee Eccellente e Prestigio.

Da Pedrenas, località nei pressi di Ussana, prende il nome l’omonimo Monica di Sardegna Doc della linea Eccellente. Le uve scelte per questo vino provengono da vigneti di circa venti anni ad alberello e media spalliera, posti in terreni collinari poveri, ben soleggiati e ventilati, con suoli ciottolosi e leggermente calcarei. La resa massima è di 90 quintali per ettaro. Da vendemmia manuale le uve sono macerate a temperatura controllata per una settimana con morbidi rimontaggi; seguono i travasi e quindi l’affinamento con le fecce fini in acciaio per 7 mesi. Ogni anno vanno sul mercato circa 70mila le bottiglie ad un prezzo che non supera i 6 euro. Generalmente composto per il 90% da uva Monica, nel 2011 è stato invece vinificato in purezza. A emergere in modo netto e pulito è la tipicità del vitigno, nella franchezza dei profumi di bacche di rovo e accenni di macchia mediterranea, così come nel gusto che deve il suo piacevole equilibrio al non aver calcato la mano, come a volte succede, sulla caratteristica morbidezza del Monica. L’impatto vellutato è ben bilanciato dalla giusta spinta acida, da una buona sapidità e da tannini lievi e gentili. Fedele a se stesso, ne più ne meno.

Pauli’s - Cantina Sociale di Monserrato
Via Giulio Cesare, 2 
Monserrato (CA) 
Tel. 070.560301
www.cantinadimonserrato.it 
info@cantinadimonserrato.it
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