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Dal Lazio Consorzio di Tutela Vini Roma Doc
Pubblicato il 20/10/2023
Il 17 ottobre nella sede centrale della Fondazione Italiana Sommelier si è svolta "Consorzio Vini Roma Doc: la selezione”, una quantomai interessante degustazione a banchi di scuola condotta da Daniela Scrobogna e affiancata dal Presidente del Consorzio Roma Doc Tullio Galassini, insieme all’enologo Lorenzo Costantini.
Diversi sono i motivi che hanno reso l’evento particolarmente stimolante e unico nel suo genere, ma su tutti la scelta di svolgere la degustazione alla cieca, ovvero etichette e bottiglie ben occultate all’interno di variopinte e anonime confezioni contenitive. Una scelta che, se dapprima può disorientare il degustatore, dall’altra, appena ci si focalizza sul bicchiere, si comprende quanto sia stata la migliore via.
È un affascinante viaggio scoprire una Doc attraverso 14 diversi vini slegando completamente il contenuto dal contenitore, il vino dall’etichetta, per legarlo e riportarlo alla stretta provenienza territoriale ed identificarne così i tratti comuni e distintivi.
Si parte quindi dalla definizione offerta dal Presidente Galassini per comprendere l’idea che è alla base della Doc Roma nata nel 2011: esercizio enologico importante basato su territorio e vitigni autoctoni.
La chiave di lettura è quindi nelle dichiarate intenzioni che mirano alla qualità e alla ricerca di una chiara intellegibilità col territorio.
Si iniziano così a delineare alcuni tratti che impongono scelte per evitare che la Doc Roma sia intesa come una Doc di ricaduta, anziché di elezione. L’offerta ampelografica sarebbe sicuramente molto ampia considerando i 330.000 ettari di estensione, quindi escludere le varietà come Trebbiano Toscano e Malvasia di Candia è un messaggio di qualità, piuttosto che di quantità, nella produzione, così come la necessità di imporre non meno di 3000 ceppi per ettaro indica la via scelta.

La denominazione di origine controllata “Roma” è riservata ai vini prodotti all’interno della provincia di Roma, sviluppata in quattro grandi macroaree:

zona litorale nord (verso Cerveteri – Civitavecchia – Monti della Tolfa, terreni sedimentari e sabbiosi, forte vicinanza al mare)
zona litorale sud (verso Nettuno – Aprilia, terreni sedimentari e sabbiosi, forte vicinanza al mare)
zona Vulcano di Bracciano o altrimenti detto Vulcano Sabatino  (depositi vulcanici)
zona Vulcano Laziale (Colli Albani, Castelli Romani - depositi vulcanici)

Da ultimo le tipologie: “bianco”; “rosso” “rosso riserva”; “rosato”; “Romanella” spumante; “Malvasia puntinata”; “Bellone”. La specificazione “classico” è consentita per i vini della zona di origine più antica, quindi il comune di Roma ad esclusione dell’area interna al GRA.
Per i vini bianchi principalmente uve Bellone e Malvasia, possibilità di aggiungere, in quota minore, Trebbiano Verde, Trebbiano Giallo, Greco e Bombino.
Per i vini rossi uve Montepulciano, con divagazioni in quota minore di Cesanese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah e Sangiovese. Non Merlot per evitarne una eccessiva caratterizzazione se non in percentuali assai minime.
Torniamo quindi alla degustazione sviluppata in 14 differenti vini, suddivisi, quindi, per diversità di territorio e/o vitigno.
 
ROMA CLASSICO MALVASIA PUNTINATA 2021
Paglierino con riflessi verdolino. Fiori gialli e di macchia, quindi accenno di erbe aromatiche, poi riverberi di scorza di cedro e ricordi di ananas ancora da cogliere. Una beva agile esibisce una marcata vena sapida che sorregge il sorso e riverbera su sensazioni saline e di mandorla fresca.
 
ROMA CLASSICO ROSSO 2022
Rubino compatto con lieve cedimento. Amarena croccante e mirtilli maturi, quindi radice di liquirizia con lieve accenno di rabarbaro all’interno di una cornice delicatamente minerale. Interessante progressione gustativa con ingresso fresco ben modulato su componente morbida che accompagna un’elegante trama tannica.
 
ROMA BELLONE 2021 (litorale SUD)
Paglierino con bagliori oro-verde. Immediate percezioni salmastre, quasi un accenno di salamoia, quindi note iodate fanno da cornice a fiori bianchi, pesca gialla e albicocca. Ingresso gustativo severo e segnato da una freschezza tesa e verticale ben affiancata da verve sapida a tratti salina. Persiste su note di scorzetta di lime.
 
ROMA BELLONE 2022 (litorale SUD)
Paglierino tenue con riflessi verdolino. Emerge netta una nota salmastra, di alga marina, quindi dispiega su ricordi di erbette fini, cedro, a tratti muschio bianco e mandorla fresca. Beva ampia e avvolgente, esibisce quindi un piacevole nerbo fresco-sapido che distende il sorso.
 
ROMA BELLONE 2022 (litorale NORD)
Paglierino intenso con riflessi oro-verde. Erbe aromatiche e rintocchi balsamici, foglie di eucalipto e muschio bianco, sul fondo note fruttate di pera Kaiser anticipano soffusi ricordi di confetto. Beva dinamica e glicerica, con una progressione gustativa bilanciata fra freschezza e sapidità che regala un sorso strutturato e appagante.
 
ROMA ROSSO 2022 (litorale NORD)
Rubino con netti riflessi porpora. Rosa e geranio appassiti, note fruttate di more di rovo e ciliegie nere mature, un accenno di liquirizia e un leggero accento speziato con riflessi balsamici sul fondo. La beva offre piena rispondenza gusto-olfattiva offrendo un sorso disteso su un tannino fitto e gentile. Di buona persistenza.
 
ROMA MALVASIA PUNTINATA 2022 (Vulcano Sabatino)
Paglierino con riflessi verdolino. Fiori gialli e petali di rosa, quindi scorza di cedro e soffusi ricordi di mandorla anticipano un’eco minerale. Riempie il palato offrendo un elegante connubio fra freschezza e apporto glicerico.
 
ROMA MALVASIA PUNTINATA 2021 (Vulcano Sabatino)
Paglierino intenso con riflessi oro. Naso ammaliante impreziosito da fine mineralità rocciosa, accenno di macchia mediterranea, quindi cotognata e frutta in guscio, poi accenni di anice e ricordi di zenzero, sul finale rintocchi speziati. Bocca opulenta e calda, con affascinante progressione gusto-olfattiva ben veicolata da gustoso cipiglio sapido. Lunga la persistenza sui ricordi del naso.
 
ROMA ROSSO 2020 (Vulcano Laziale)
Rubino tenue con leggero accenno granato. Naso di violette e di frutta matura (amarene, prugne), quindi sensazioni di sottobosco e di muschio umido, sul fondo un accenno di china e refoli iodati. Assaggio caldo e glicerico, esibisce una struttura sapida distesa su fitto timbro tannico. Persistente.
 
ROMA ROSATO 2022 (Vulcano Laziale)
Un colore buccia di cipolla anticipa ricordi di fragoline e di lamponi, quindi accenno di melone bianco e petali di rosa. Beva fresca e agile con una marcata nota sapida a tratti piacevolmente salina.
 
ROMA ROSSO 2022 (Vulcano Laziale)
Rubino vivido. Naso di roselline e di violette, quindi frutta croccante di amarene e di more, sul fondo nota di inchiostro sorretta da ricordi di zolla smossa e terra umida. Approccio gentile e ammaliante, esibisce una fitta trama tannica bene amalgamata alla componente sapida. Lungo.
 
ROMA ROSSO RISERVA 2019
Rubino compatto. Note di sottobosco, a tratti radice, schiudono a erbe officinali, prugne mature, china e radice di liquirizia, sul fondo note di vermouth. Sorso ampio ed elegante ritmato su gustoso timbro sapido e trama tannica di elegante fattura. Sul finale riverberi di cacao amaro e di tabacco.
 
ROMA ROSSO RISERVA 2020
Rubino cupo e compatto. Arancia sanguinella e prugne mature, quindi succo di mirtillo e more di gelso, sul finale accenni di tabacco da pipa e speziatura orientale. La beva è ritmata da fitta trama tannica ben bilanciata da gustosa sapidità agrumata. Ricordi minerali di grafite sul fondo.
 
ROMA ROSSO RISERVA 2016
Rubino compatto con sfumature granato. Erbe officinali disidratate e fiori secchi, frutta rossa in confettura e riflessi di china e di rabarbaro, quindi resine balsamiche e muschio bagnato. La beva stupisce per freschezza e opulenza ancora vivide dopo 7 anni dalla Vendemmia. Raffinata trama tannica distende il sorso ben sorretto da nerbo fresco-sapido. Lungo.
 
Consorzio di Tutela Vini DOC Roma
Largo Donatori di Sangue, snc
00044 Frascati Roma
Tel.  333 4466907
info@vinidocroma.it
Lorenzo Costantini Enologo, Tullio Galassini Presidente del Consorzio Roma Doc e Daniela Scrobogna di Fondazione Italiana Sommelier
Il Servizio coperto dei Vini in degustazione
Panoramica della sala San Pietro
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